E i sindacati partono con l’agitazione
LIVORNO – In appoggio alle richieste che arriveranno oggi dal convegno dell’ANCIP – vedi a fianco – i tre sindacati confederali sono partiti all’attacco contro la bozza di riforma dei porti presentata dal ministro Lupi agli “stati generali della portualità”.
[hidepost]In una nota congiunta, Filt-Cgil, Uiltrasporti e Fit-Cisl hanno proclamato lo stato di agitazione permanente di tutti i lavoratori dei porti, compresi quelli addetti ai servizi tecnico-nautici (cioè rimorchiatori, ormeggiatori, piloti portuali e linee di navigazione pubbliche). I riflessi sui traffici potrebbero essere pesantissimi se si passasse subito, come minacciato dalla nota, al blocco dei servizi.
Secondo i sindacati, gli “stati generali” non hanno consentito di conoscere nel dettaglio “gli aspetti di merito della proposta di legge di riforma che il ministro Lupi ha annunciato”. Neppure è apparsa chiara ed evidente, secondo i sindacati, la volontà politica del governo a risolvere la diatriba di competenze che si è scatenata tra il ministero delle Infrastrutture e quello dello Sviluppo Economico sul decreto sulla concorrenza”.
“Noi riteniamo che il sistema di regole vigente nei porti, che garantisce stabilità e qualificazione del lavoro – continua il documento sindacale – vada mantenuto: e siamo convinti che l’attuale regolamentazione dei servizi tecnico-nautici sia garanzia per la sicurezza dei nostri scali”. L’agitazione riguarda anche i dipendenti delle Autorità portuali, di cui si lamenta la crescente percentuale di commissariamenti, che non hanno ancora visto risolta l’erronea applicazione del DL 78/2010.
I sindacati chiedono una immediata ed esaustiva risposta del governo sui temi posti, minacciando in caso di mancata soddisfazione di passare a forme più dure di protesta.
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