Nuove linee guida nazionali per i piani regolatori dei porti
Saranno recepite le indicazioni e le normative europee ma anche inserite nelle valutazioni le analisi sui benefici, i costi/ricavi, l’attrattività degli investimenti privati e gli aspetti energetici
ROMA – Stanno per essere varate, in ambito ministero delle Infrastrutture e Trasporti, le nuove linee guida per la redazione dei piani regolatori portuali.
[hidepost]Saranno il risultato di un aggiornamento del programma che ha ben dieci anni, partito con una circolare mediata dalle indicazioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici quando già si sentiva l’esigenza di chiarire norme troppo spesso arretrate e incomplete, e del lavoro di un gruppo di esperti del quale sono stati chiamati a far parte anche il segretario generale dell’Authority di Livorno Massimo Provinciali e il presidente dell’Authority di Carrara Francesco Messineo (come delegato di Assoporti). Alla fine della prossima settimana, probabilmente sabato 13 dicembre, al ministero sarà presentato il testo di un nuovo regolamento che farà tesoro degli aggiornamenti elaborati dalla commissione, tenuto conto anche delle ultime direttive europee.
Anche sulla base di quanto è emerso dalla recente analisi (ed approvazione) del piano regolatore del porto di Livorno – ecco il perchè della presenza di Provinciali nella commissione – il regolamento dovrà essere allargato non solo alle linee guida per la redazione dei piani, ma anche a quelle per la loro valutazione. Hanno fatto testo alcuni dei passaggi fatti con il progetto di piano di Livorno, tra i quali le prove in vasca degli assetti di dighe, banchine e bacini ai fini delle evoluzioni delle navi, gli impatti retro-portuali nei collegamenti stradali e ferroviari, gli eventuali rapporti con i retroporti e gli interporti.
Le linee guida intendono disciplinare, secondo quanto emerge dal documento ministeriale, ogni nuovo piano regolatore portuale (o variante sostanziale) e le procedure integrate VIA-VASe le varianti “minori, sulla base dei nuovi standard di riferimento PIANC (WG 158, WG 150, WG 143m WG 135 e WG 121).
L’approfondimento dei contenuti dei piani regolatori portuali deve essere sviluppato sulla base dell’analisi dei costi-benefici del “cluster” di interventi; sulla possibilità di attrazione degli investimenti privati; sul ruolo dei sìmulatori deal-time; sui dragaggi/colmate e relativi piani di gestione dei sedimenti; sulle infrastrutture stradali, ferroviarie e sugli aspetti trasportistici; infine sugli aspetti energetici con la programmazione di ricorsi a energie rinnovabili ed efficienza energetica.
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