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Ebola, allertata la Sanità Marittima

La “Feyz 1” in rada a Marina di Carrara.

LIVORNO – La psicosi c’è, è inutile negarlo. Ma ad oggi il protocollo di prevenzione attuato sulle navi che provengono dalle aree dove infuria l’epidemia di ebola sembra funzionare al meglio. C’è anche da dire che l’incubazione del morbo dura non più di una ventina di giorni: per cui, visti i tempi di navigazione dall’Africa occidentale all’Italia, se ci fossero contagiati a bordo avrebbero già sintomi più che manifesti all’arrivo sulle nostre coste. Diverso il caso degli aeroporti, perché in meno di una giornata si arriva in volo dalle aree a forte rischio. Anche per questo gli uffici della sanità marittima di tutta Italia sono mobilitati.
[hidepost]E’ stato il caso, nei giorni scorsi per quelli livornesi, competenti sull’intero territorio regionale, da Marina di Carrara a Porto Santo Stefano (e all’interno per gli aeroporti Vespucci e Galilei). Proprio la Sanità Marittima livornese è stata chiamata a intervenire a Marina di Carrara su una nave turca, la “Feyz 1”, arrivata dalla Guinea per caricare marmo. La nave è stata fermata in rada e il protocollo ha comportato da parte dei medici del nucleo livornese la visita dell’equipaggio oltre al controllo dei documenti. Dai quali è comunque risultato che nella sosta in Guinea nessuno della “Feyz 1” è sceso a terra e non ci sono stati contatti con la popolazione locale. Sulla base della visita e dei controlli è stata concessa libera pratica e la nave ha potuto attraccare alle banchine di Marina di Carrara.
Altro allarme, questa volta annullato dopo alcune ore di ricerche, ha riguardato la nave “Murou”, bandiera di Panama proveniente da Freetown, importante scalo della Sierra Leone, proprio dove più infuria l’epidemia. Era arrivata notizia che la “Murou”, prevista in arrivo a La Spezia, sarebbe stata dirottata sul porto di Livorno, probabilmente perché lo scalo toscano è meglio attrezzato per le eventuali operazioni di quarantena grazie alla specializzazione della sua Sanità Marittima. Della nave però si erano perse le tracce e anche le ricerche con il sistema satellitare di identificazione non avevano dato risultati. Fino a quando si è saputo che la “Murou” aveva rinunciato a salpare da Freetown probabilmente anche in relazione a tutti i problemi che sarebbero nati nei controlli all’arrivo in Europa. La vigilanza comunque rimane alta.

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Pubblicato il
5 Novembre 2014

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