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Sbloccato progetto TAP per il gasdotto

ROMA – La commissione nazionale per la valutazione di impatto ambientale (Vias) ha finalmente dato l’ok all’arrivo sulla costa italiana del viadotto sottomarino attraverso lo Jonio (progetto TAP) che porterà gas dall’Azerbaijan attraverso la Grecia e l’Albania.
[hidepost]Lo sbarco delle tubazioni è stato approvato sulla costa del Salento in località Foca, nella marina di Melendugno. Il ministero dell’Ambiente si era già espresso con decreto favorevole, adesso toccherà al ministero dello Sviluppo Economico dare l’autorizzazione unica prescritta. Il premier Matteo Renzi, nel confermare l’accelerazione del tanto atteso progetto, ha dichiarato che a fine settembre sarà a Baku per firmare i contratti definitivi.
Gli investimenti sul viadotto italiano comportano 40 milioni di euro e 800 chilometri di percorso in tubazioni, in parte sotterranee. Potranno arrivare fino a 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno, eventualmente raddoppiabili. L’allacciamento alla rete Snam avverrà in provincia di Brindisi, a Mesagne.

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A seguito della presentazione del decreto Sblocca Italia da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente della FederPetroli Italia Michele Marsiglia commenta le aperture del Governo in merito al settore della ricerca e sviluppo idrocarburi in Italia con la seguente nota.
“Il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP) che avrà la Puglia come punto di accesso è un’opera di rilevanza strategica per l’approvvigionamento energetico del nostro Paese ma il problema resta sempre quello del giusto coordinamento della filiera industriale petrolifera. Certamente un plauso è d’obbligo al Governo per l’impegno nel settore della ricerca di idrocarburi e nell’importazione di prodotto (gasdotto) ma il vero problema resta sempre uno: tutte le industrie che gravitano nel mezzo tra ricerca e distribuzione prodotto restano in un limbo di difficoltà (raffinerie, depositi, strutture portuali, piping)”.
Il presidente riapre l’attenzione sulla Strategia Energetica Europea: “E’ la Strategia Energetica Nazionale che va modifica e perfezionata altrimenti si resterà nello stallo attuale. Estraiamo il greggio e non riusciamo a lavorarlo e distribuirlo perché non ci sono strutture adeguate e, quando sarà possibile importare il gas attraverso il TAP staremo sempre ancorati e sotto ricatto commerciale per via di politiche di approvvigionamento estero sbagliate.
“Confidiamo che le parole dell’alto rappresentante per gli Affari esteri dell’UE – Federica Mogherini, riconoscendo la Russia non più un partner strategico, possano indurre a riflessione ed iniziare a considerare scenari diversi ed immediati con risvolti sulle risorse energetiche italiane. Di fondamentale importanza l’incontro italiano del commissario Europeo per l’Energia – Oettinger.
“La politica petrolifera in Italia va cambiata – conclude Marsiglia – il nostro indotto non ha bisogno di fondi da stanziare ma di una giusta e corretta normativa che sia allineata ad una Strategia Energetica Europea”.
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Pubblicato il
6 Settembre 2014

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