Traffico containers Asia-Europa tre compagnie quasi pigliatutto
I protagonisti del fallito accordo del P3 Network quasi al 50% dei totali mentre incalzano gli armamenti dell’Asia – Il gioco delle tariffe e le trattative riservate in corso tra vettori
LONDRA – Il traffico dei contenitori tra l’Estremo Oriente e l’Europa, sia quella del Nord che del Mediterraneo, si radicalizza sempre di più su alcune delle compagnie più importanti. Lo si evince dalla tabella qui a fianco, che riporta l’andamento dei traffici divisi in percentuale tra le varie compagnie a tutto il mese di giugno 2014.
Come si vede, le tre compagnie del fallito Network P3 da sole svolgono quasi il 50 per cento del suddetto traffico, con Maersk che mantiene ancora saldamente la testa della classifica, sia pure incalzata dalla Mediterranean Shipping Company di Aponte: nei confronti della quale ha perso leggermente quota la francese CMA-CGM che pur tuttavia mantiene saldamente il terzo posto.
Incalzano – ed è significativo – le compagnie orientali, in particolare con Evergreen, Cosco e Hanjin che hanno fatto forti investimenti. Si inserisce nell’elenco, a metà classifica delle sedici compagnie in esame, l’europea Hapag Lloyd tallonata però da Yang Ming. Le altre compagnie si dividono percentuali poco rilevanti di traffico, anche se tutti gli analisti ritengono che il settore non possa essere considerato stabile in vista di trattative più o meno riservate che continuano ad esserci tra compagnie e gruppi di compagnie.
[hidepost]La spartizione dei traffici containers sta incidendo ovviamente anche sulle tariffe dei noli, con alcune compagnie che hanno tentato la strada del ribasso mentre altre – le più quotate come volumi di merci – hanno deciso alcuni aumenti sulla base di netti miglioramenti offerti alla clientela. A conferma che il comparto è estremamente competitivo anche in relazione a un mercato che non si presenta certo ai suoi massimi storici.
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