Mari puliti per l’Europa: proposta per Adriatico e Ionio
Un indirizzo europeo per rendere i mari orientali nazionali “a controllo di emissioni” – L’impiego navale del gas naturale liquefatto
ROMA – E’ stata presentata al governo italiano, dopo la conferenza di Roma sul GNL, una bozza di proposta per un’iniziativa di politica internazionale per i mari europei da promuovere nel semestre 1º luglio-31 dicembre 2014 di presidenza dell’Unione Europea, con obiettivo mari Adriatico e Ionio Area ECA-IMO dal 30 giugno 2017 e Mediterraneo dal 1º gennaio 2020.
[hidepost]Obiettivo di interesse europeo urgente è la collaborazione internazionale finalizzata alla protezione dall’inquinamento dei mari su cui si affaccia il continente europeo e il loro risanamento ambientale.
Si premette che l’Unione europea è intervenuta nel passato e in epoca più recente con diverse direttive e raccomandazioni su tematiche rilevanti ai fini dell’obiettivo enunciato. E’ oggi in corso il processo di recepimento negli ordinamenti nazionali della Direttiva europea 2012/33/UE del 21 novembre 2012. La Direttiva, da attuare entro il 18 giugno 2014, prevede una forte riduzione del tenore di zolfo contenuto nei combustibili per uso marittimo. I tenori di zolfo ammessi variano a seconda dei mari a motivo del loro diverso grado di vulnerabilità ambientale.
In data 24 gennaio 2013 la Commissione europea ha pubblicato un documento di lavoro (Commission Staff Working Document) sulle azioni da compiere per l’impiego del gas naturale liquefatto (GNL) nel trasporto marittimo. Il documento di lavoro accompagnava una Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato europeo per gli affari economici e sociali e al Comitato per le regioni su “Energia pulita per il trasporto: una strategia europea per i combustibili alternativi” in preparazione del “Pacchetto Energia pulita per il trasporto”. Lo scorso 15 aprile il parlamento europeo ha approvato una proposta di Direttiva che è adesso in attesa di emanazione formale per il recepimento da parte di tutti i Paesi europei.
Nella stessa direzione si muovono le azioni intraprese da alcuni Stati membri dell’Unione europea e da loro organizzazioni con riferimento ad ambienti marini regionali come: Mar Baltico, Mare del Nord, Canale della Manica, Mari Adriatico e Ionio, Mar Nero.
Nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nel Canale della Manica, classificati dall’IMO come aree a controllo delle emissioni di zolfo (Sulphur Emission Control Area, SECA) viene previsto dall’1º gennaio 2015 l’impiego di combustibili con tenore di zolfo non superiore allo 0,1%. Di conseguenza l’opzione da preferire sotto il profilo dei costi e tecnologico sarà rappresentata dal GNL (Gas Naturale Liquefatto).
Ipotizzando finalità simili, la Commissione Europea ha presentato nell’agosto 2013 il documento di discussione “Eu Strategy for the Adriatic-Ionian Region”. Si può pensare che l’Iniziativa Adriatico-Ionica, sede ad Ancona e segretario generale l’ambasciatore Fabio Pigliapoco, possa agire come catalizzatore e promotore di collaborazioni per i mari Adriatico e Ionio.
A motivo della diversità di missione e di funzione delle amministrazioni, istituzioni e altre organizzazioni europee e internazionali potenzialmente coinvolte dall’obiettivo di questo documento “Mari puliti per l’Europa” si può ritenere che nell’attuale fase spetti direttamente alla presidenza del Consiglio dei ministri, o ad un ministero da esso delegato, di svolgere un ruolo di promozione, stimolo e coordinamento dei governi e delle parti interessate degli Stati membri dell’Unione.
Il semestre italiano di presidenza dell’Unione europea rappresenterebbe dunque un’occasione e un’opportunità straordinarie per rilanciare e definire programmi e iniziative. In tale prospettiva viene qui proposto di considerare e valutare due possibili linee di azione: una prima linea di azione fa riferimento al quadro europeo comunitario, una seconda linea di azione all’ambito delle collaborazioni multilaterali per il Mediterraneo.
La linea di azione con valenza europea prevede in sintesi che:
a) sia posta all’ordine del giorno di una riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Unione e del Consiglio dei ministri dell’Ambiente la questione dei mari puliti per l’Europa e dei combustibili non inquinanti per uso marino;
b) il Consiglio proponga misure per l’accelerazione del processo di attuazione della Direttiva sul tenore di zolfo nei combustibili con l’obiettivo di unificare al miglior standard oggi parzialmente previsto tutti i mari europei al 1º gennaio 2020;
c) il Consiglio dia impulso alle collaborazioni, anche con paesi non appartenenti all’Unione europea, avvalendosi di accordi esistenti e di esperienze “pilota” per l’attuazione di aree a controllo delle emissioni di zolfo come già nel Mar Baltico, Canale della Manica, Mare del Nord.
La seconda linea di azione, focalizzata sul Mediterraneo (Mediterraneo Verde), potrebbe prevedere, anche in sinergia o in attuazione dell’azione precedente:
a) finalizzazione di accordi multilaterali di cooperazione esistenti per un Mediterraneo pulito (ad esempio il lancio di un progetto speciale nell’ambito dell’Unione per il Mediterraneo);
b) avvio di collaborazioni multilaterali per la definizione di intese su base regionale finalizzate alla creazione di aree a controllo delle emissioni di zolfo (ad esempio: Mari Adriatico e Ionio, Mar Nero o altre parti del Mediterraneo) in anticipo rispetto alla data del 1º gennaio 2020;
c) accordi di associazione per la trasposizione di direttive europee rilevanti nei sistemi normativi di paesi non-membri dell’Unione.
Considerata la diversità e il numero di soggetti istituzionali coinvolti da queste tematiche è essenziale l’attribuzione di un ruolo complessivo di coordinamento ad un sottosegretario della presidenza del Consiglio e/o al Dipartimento per le politiche comunitarie o alla direzione competente dei ministeri maggiormente interessati, Esteri ed Ambiente.
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