Il Porto dei piccoli al Rugby Genova
Domenica scorsa l’acquisto di uova pasquali e un pomeriggio “da rugbisti” per i bambini
GENOVA – Domenica scorsa 6 aprile, insieme al Cus Genova impegnato contro il Valsugana è scesa in campo la solidarietà. Una solidarietà in forma ovale, dal momento che allo stadio Carlini è stato possibile acquistare le uova pasquali dell’Associazione Onlus Il Porto dei piccoli e sostenere in questo modo la sua opera meritoria.
Dal 2005, infatti, l’Associazione fondata da Gloria Camurati e presieduta da Ignazio Messina, avvicina i bambini ricoverati e in cura in ospedale e le loro famiglie alla cultura del mare, del porto e della natura, attraverso un percorso di gioco e conoscenza guidato da operatori e volontari formati con l’obiettivo di distrarli dalla malattia, creando per loro occasioni di socializzazione e apprendimento.
Proprio i bambini in cura presso l’Istituto Gaslini e altre strutture sono stati gli ospiti d’onore della domenica. Per loro, in programma c’era un pomeriggio da rugbisti, con l’ingresso in campo al fianco dei giocatori delle due squadre.
[hidepost]Poi sono saliti in tribuna per assistere alla partita e tifare per il Cus nel difficile match contro i padovani secondi in classifica. Infine, nel rispetto delle più autentiche e consolidate tradizioni del Rugby, partecipazione al terzo tempo con le due squadre. Unica deroga alle inflessibili regole di protocollo, il divieto di bere birra. Da parte dei bambini, sia chiaro!
“Siamo stati molto felici di poter partecipare insieme ai nostri bimbi alla partita di domenica – ha detto Gloria Camurati – perché è stata una splendida occasione per far loro conoscere uno sport di cui condividiamo i principi. Il legame nato di recente con i ragazzi del Cus Genova Rugby è infatti per noi molto importante, perché li sentiamo molto vicini allo spirito della nostra mission (apprendere giocando) e ai valori in cui crediamo: amicizia, cooperazione, correttezza, impegno, per citarne alcuni. Come per fare meta è necessaria la collaborazione di tutti, noi crediamo si possa guarire affrontando insieme la malattia, condividendo i momenti di gioia e quelli più dolorosi, con la convinzione che insieme si possa vincere. Il primo incontro che i ragazzi del Cus hanno fatto con i nostri bimbi in cura è stato un momento davvero speciale e speriamo che queste esperienze possano ripetersi”.
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