Sul P3 Network OK Usa parziale Cina e UE frenano
LONDRA – Avanti adagio, quasi indietro per l’annunciata P3 Network, l’alleanza-monstre tra i maggiori vettori per i traffici containers intercontinentali.
[hidepost]L’ok condizionato dagli USA (“L’alleanza può partire – ha deliberato la Federal Maritime Commission – ma continuerà ad essere attentamente monitorata per intervenire rapidamente se dovesse essere necessario”) è solo un primo passo, cui dovranno seguire gli eventuali nulla osta dall’Unione Europea e dalla Cina.
In linea teorica dunque, per gli USA il Network potrebbe essere già partito dal 24 marzo, due giorni fa. Ma i cinesi, che sono parte determinante dei traffici interessati, hanno a loro volta messo un paletto significativo: l’eventuale ok non potrà esserci prima di giugno. E voci da Pechino fanno sapere che in tutti i casi l’ok non sarà “gratis”: ovvero che saranno chieste garanzie antitrust per i vettori cinesi e più in generale orientali che operano in concorrenza con le compagnie del P3 Network. Si fa anche capire che la “lezione Putin”, ovvero il pugno di ferro verso l’Occidente, è stata monitorata e molto apprezzata dai cinesi, che non sono assolutamente disposti a cedere il crescente potere delle loro compagnie di trasporto marittimo: che anzi intendono aumentare la propria quota di business sul mare visto che sono le merci cinesi a costituirne la parte più significativa.
Come noto, i cinesi non stanno a guardare anche sul piano operativo: perché anche le loro principali compagnie, come del resto hanno fatto gli europei, hanno costituito alleanze anti P3 che avranno il loro peso nelle strategie del trasporto marittimo globale già dai prossimi mesi. Indipendentemente da quelle che saranno le autorizzazioni o meno alla P3 anche da parte dell’Unione Europea dove la patata bollente è stata messa in mano all’Autorità garante della concorrenza.
A.F.
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