Antitrust UE: sono tornate le conferences?
BRUXELLES – Bocciate l’anno scorso le “conferences” tra i grandi gruppi armatoriali, mentre ancora si discetta sulla legalità o meno del preannunciato P3 Network, la commissione europea sta entrando nel vivo di un’altra procedura antitrust: quella che riguarda “numerose compagnie di trasporto dei containers” che hanno preso l’abitudine di variare i loro prezzi quasi allo stesso tempo e sugli stessi valori.
[hidepost]Sul tema c’è stata anche una riflessione sul recente notiziario di Assagenti, a firma dello studio legale Cuocolo. Viene confermato che nel mirino dell’Antitrust europea ci sono al momento ben 14 compagnie marittime del settore dei containers per il sospetto della commissione che “le compagnie si informino vicendevolmente sulle loro intenzioni riguardo alle tariffe” in termini tali da ipotizzare pratiche “lesive dei principi della concorrenza e degli interessi della clientela”.
E’ confermato che l’indagine è partita già a novembre del 2013 e che sta andando avanti anche con una serie di audizioni che interessano le compagnie sottoposte all’inchiesta. Probabilmente ci vorranno ancora mesi prima di una sentenza. Che, in caso di condanna, potrebbe erogare sanzioni definite “molto pesanti”.
L’indagine dell’Antitrust europea è parallela e ufficialmente del tutto autonoma rispetto a quella che riguarda il consorzio P3 Network. Ma non è affatto difficile ipotizzare che le due cose alla fine possano confluire in un unico binario, almeno sulla linea del principio che sui mari devono essere tutelate sia la libertà di concorrenza, sia quella dei clienti. Specialmente in tempi difficili come quelli dell’attuale interscambio mondiale.
A.F.
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