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Dal Seatec di Marina di Carrara speranza per il refitting di yachts

E Vincenzo Poerio, ad Benetti, ricorda l’importanza di mantenere i lavori post vendita in Italia – L’impegno del nuovo “marina” del porto mediceo di Livorno

Vincenzo Poerio

CARRARA – Si apre oggi, mercoledi 5 febbraio ed andrà avanti fino a venerdi 7, l’ormai consolidata fiera “Seatec” nella struttura convegni di Marina di Carrara. La rassegna è dedicata alle tecnologie, subfornitura e design e le imbarcazioni da diporto, yachts e navi da crociera. Quest’anno è affiancata anche da “Compotex”, rassegna dei materiali compositi, e dall’inedito “Yare”, la settimana dedicata ai comandanti dei grandi yachts ed al refitting.
L’inaugurazione del “Seatec” si avrà alle 11 di oggi, nella sala convegni del Centro Servizi, per iniziativa della Federazione Motonautica Italiana. Domani, giovedi, è particolarmente atteso il convegno delle 10,15 sull’incontro tra politica, associazioni e imprese per un confronto sui principali problemi della nautica in Italia, alla presenza del senatore Altero Matteoli presidente della commissione infrastrutture e trasporti del Senato.
[hidepost]Nella giornata si parlerà anche di Coppa America, formazione alla vela nelle università italiane, propulsione ibrida in mare e rapporto CNA sulle prospettive del mercato nautico nazionale. Venerdi infine sono in programma incontri tecnici per il benessere a bordo, sull’utilizzo delle fibre di carbonio, sulle strumentazioni di monitoraggio meteo-ambientale a supporto dei porti turistici, sui modelli di lavoro sostenibile e sul tecno-polo della nautica di Ravenna.
Significativo che “Seatec” stia sempre più decisamente puntando sulla grande nautica e sui suoi servizi, che fanno parte della cultura viareggina e in genere della costa toscana. Un mercato, quello dei servizi, che punta in particolare al refitting dei grandi yachts: e per il quale c’è stato nei giorni scorsi un interessante intervento sulla stampa quotidiana di Vincenzo Poerio, amministratore delegato di Benetti ma anche alla guida di “Yare” e del consorzio toscano per la promozione della nautica “Navigo”.
Secondo Poerio, l’Italia rimane saldamente in testa come costruttore di grandi yachts di prestigio (le “navi da diporto” oltre 24 metri di lunghezza), grazie anche e specialmente al gruppo Benetti e ad alcuni cantieri specializzati del gruppo Ferretti (che è però ormai diventato cinese essendo di proprietà di un fondo sovrano della Cina popolare). Il vero problema è che una volta venduti – quasi totalmente con bandiera straniera – i grandi yachts costruiti in Italia vanno a svernare e a fare gli eventuali, costosissimi interventi di refitting, in siti non italiani, dalle Baleari a Malta quando addirittura non vanno nei Caraibi. E non si tratta di poche perdite: il refitting spesso vale nella storia di una barca quasi 3 volte il prezzo iniziale, e porta a chi ci lavora finanze fresche immediatamente esigibili. Perchè mentre l’acquisto di un grande yacht avviene quasi sempre attraverso complesse operazioni bancarie, con pagamenti spesso differiti su vari tipi di garanzie, il refitting – come la grande manutenzione invernale – vengono pagati cash spesso almeno con un 40% all’anticipo e il saldo a consegna. E sono milioni di euro, freschi e immediatamente esigibili.
Puntando sull’esperienza secondo la quale il refitting è deciso quasi sempre dal comandante del mega-yacht piuttosto che dall’armatore, l’ingegner Poerio attraverso “Yare” ha invitato a Viareggio per questi giorni di convegni oltre un centinaio dei comandanti dei principali yachts che operano in Mediterraneo. L’obiettivo è anche quello di presentare il “marina” che verrà realizzato nel porto mediceo di Livorno proprio a cura dell’Azimut-Benetti (99% della società e l’1% del Comune di Livorno) come prossimo centro d’eccellenza proprio per il refitting sia dei Benetti che di tutti gli altri grandi yachts. Nella speranza – sottintende Poerio – che il via ai lavori del suddetto “marina” possa arrivare finalmente in tempi stretti.
A.F.

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Pubblicato il
5 Febbraio 2014

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