Quando la storia diventa fumetto
L’iniziativa presentata in Municipio con il prefetto Cosentino e il suo predecessore Mannino

Il prefetto Tiziana Cosentino, l’assessore Mario Tredici e il provveditore Luigi Sebastiani alla presentazione del libro.
LIVORNO – Non siamo ancora arrivati a proporlo come gioco interattivo o come “app” per il telefonino, allo scopo di entrare nel mondo ormai totalmente informatizzato dei giovanissimi. Però trasformare in fumetto centoquarantacinque anni di storia di Livorno, dal 1800 al 1945, è stato davvero un bel passo avanti verso i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie. Autori due giovani e realizzata in 7.500 copie da Debatte Editore – con il personale impegno di Silvia Debatte, che se ne è dichiarata entusiasta – la “Storia di Livorno a fumetti” dal 1800 al 1945 sarà presto in distribuzione nelle scuole, dalla 5ª elementare alle superiori. E alla vigilia di Natale nel presentare le 80 pagine a colori l’assessore comunale alla cultura Mario Tredici, il prefetto Tiziana Giovanna Costantino e il provveditore agli studi Luigi Sebastiani hanno sottolineato, ciascuno con la propria sensibilità, l’importanza di fornire ai giovanissimi uno spaccato di storia patria che è anche divertimento e fantasia, ma sempre nel pieno rigore degli avvenimenti.
[hidepost]Autori del lavoro sono Claudio Marmugi per i testi e Tommaso Eppesteingher per i disegni, con la consulenza storica di Fabio Bertini. Particolarmente bello e anche abbastanza originale il fatto che l’idea sia stata lanciata anni fa da chi livornese non è ma ha capito molto bene lo spirito della città, l’allora prefetto Domenico Mannino, autore della prefazione con il sindaco della città Alessandro Cosimi.
Nella sala delle cerimonie del Comune il “fumetto” in salsa labronica è stato presentato – e distribuito – a decine di ragazzi delle varie scuole cittadine. Ulteriori e più mirate presentazioni – ha sottolineato il provveditore agli studi – si svolgeranno prossimamente, dopo le vacanze di Natale, nelle singole scuole.
Un fumetto, dunque. Ma non è alla Paperino: semmai può raccordarsi ai fumetti “storici” di Milo Manara e di Hugo Pratt, due autori che hanno saputo raccontare magistralmente spaccati di grandi storie (“Gli scorpioni del deserto” oppure “Un’estate indiana” per citarne due celebri) dall’angolazione più umana e raccolta.
Come in quelle opere ormai di valore internazionale, la Livorno a fumetti inserisce un personaggio inventato, il giovane livornese Ferruccio Ciabattai, in un contesto storico rigoroso, facendogli percorrere le fasi del Risorgimento con gli episodi della resistenza di Livorno agli austriaci, la partecipazione alla spedizione dei Mille, la nascita del Pci dalla scissione al Goldoni, la folla oceanica dei livornesi in piazza Cavour per il discorso di Mussolini del 1940, fino al tragico epilogo della seconda guerra mondiale. Il tutto con accentuazione del vernacolo nei fumetti che accompagnano i personaggi.
Non una storia minore però ma la Storia, che troppi livornesi non conoscono: e che utilizzando uno strumento ancora aperto ai giovani – malgrado il web e gli smart-phone che sembrano essere diventati – ha sottolineato il prefetto Cosentino – il principale mezzo di apprendimento dei più giovani – può davvero invogliare le generazioni più recenti a interrogarsi sui tanti nomi delle nostre strade, sulle loro vicende e su quelle della città che è stata nel Risorgimento italiana una protagonista maiuscola: e che ancora oggi ha valori e ricordi che ne fanno, appunto, un riferimento per vecchie e nuove generazioni.
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Da citare infine gli sponsor che hanno reso possibile l’iniziativa. Oltre a quelli istituzionali sono la fondazione Carlo Laviosa, la Comunità Ebraica Livorno, il gruppo Fremura, l’armamento D’Alesio, il gruppo Neri, la Wass, la Cassa di Risparmi di Lucca Pisa e Livorno, la Friultrasporti Industriali, il terminal Lorenzini, il terminal LTM, la Neri Spa e la Palumbo.
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