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Con un film sull’orca assassina il dramma dei cetacei in vasca

Cresce il numero dei delfini, orche e tursiopi catturati per gli acquari – La realtà degli zoo d’acqua

ROMA – La natura si ribella quando l’uomo ne supera i limiti, e può arrivare ad uccidere.
E’ questo il filo conduttore del film-evento Blackfish, proiettato recentemente in anteprima a Roma, dopo aver fatto tappa a Milano, su iniziativa di LAV e Marevivo, nell’ambito della campagna nazionale SOS Delfini, che svela i retroscena della cattività dei mammiferi marini e ne denuncia contraddizioni e violazioni delle norme.
Il film della regista Gabriela Cowperthwaite, prodotto da Magnolia Pictures con la CNN Films e la Our turn productions, in gara all’ultimo Sundance Festival, narra la storia di Tilikum, orca in cattività coinvolta nella morte di tre persone.
[hidepost]L’ultima uccisione, nel Sea World di Orlando, in Florida, è avvenuta in diretta nel 2010, durante uno degli spettacoli. Questo docu-film ha già riscosso un grandissimo successo negli Stati Uniti e ottenuto il sostegno di importanti testimonial, come Ewan Mc Gregor, senza contare che il numero delle visite nei parchi acquatici è crollato del 30%.
A Roma la proiezione del film, in lingua originale con sottotitoli, si è tenuta, con il contributo di Novamont, al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, durante una serata in cui lo scrittore Erri De Luca, con una video intervista sui nodi della campagna “SOS Delfini”, ha raccontato come è stato il nuoto libero di un delfino, incontrato per caso nel mare greco, a dargli l’ispirazione per il suo ultimo libro, “Storia di Irene”, del quale l’attrice Mita Medici leggerà un brano.
In onda anche la testimonianza di Samantha Berg, una delle addestratrici che ha lavorato proprio con Tilikum. Protagonista del film, Samantha sottolinea la mancanza di etica dell’industria commerciale che usa i mammiferi marini e come la stessa sicurezza degli addestratori sia messa in pericolo a causa di discutibili spettacoli con questi cetacei.
La serata è stata l’occasione anche per abbattere simbolicamente, pezzo dopo pezzo, un muro composto da 300 mattoncini che celano l’immagine di un branco di delfini che nuotano nell’immensità del mare.
“La libertà è un dono anche per i delfini” è la frase riportata sul mattoncino che, con una libera donazione, ciascun partecipante può portare via con sé, contribuendo così a sostenere uno degli obiettivi della campagna, ovvero la realizzazione del progetto “un rifugio per i delfini”.
“Blackfish è un importante momento di riflessione su tutte le strutture che usano animali negli spettacoli acquatici, come testimoniato dalla nostra campagna SOSDELFINI – dichiarano LAV e Marevivo – Il film offre uno spaccato realistico di un’attualità drammatica, che le istituzioni e il pubblico devono conoscere: la mancanza di etica dell’industria, che usa questi mammiferi, e i rischi per animali e addestratori impongono di mettere fine a questi zoo d’acqua. Gli studi confermano che i tassi di mortalità dei cetacei in natura sono sensibilmente inferiori, circa la metà, a quelli che si riscontrano in cattività, per le orche e per i delfini tursiopi. Preoccupante sia la mortalità dei piccoli sia il numero decrescente di mammiferi marini maschi disponibili per la riproduzione in cattività, con possibili implicazioni per la futura crescita della popolazione in cattività. In alcune parti del mondo, sono tuttora in corso catture dall’ambiente naturale per alimentare la discutibile “industria” mondiale dei delfinari.”
Se il numero degli “zoo d’acqua” dell’UE resterà inalterato o aumenterà, potranno rendersi necessarie ulteriori importazioni di orche e delfini prelevati dall’ambiente naturale. Tali catture possono costituire, peraltro, una grave minaccia per le popolazioni di cetacei che vivono in natura.
I dati commerciali indicano che, fra il 1979 e il 2008, sono stati importati 285 cetacei vivi nell´UE, nonostante il divieto di cui al Regolamento (CE) n.338/97 (CITES) sull’importazione di cetacei nell’UE a fini prevalentemente commerciali.
La drammatica realtà degli “zoo d’acqua” in Italia e nell’Unione Europea è documentata da LAV e Marevivo in un Rapporto presentato un mese fa in Senato: le inadempienze dell’Italia rispetto alla specifica Direttiva UE sono tali da richiedere l’apertura di una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Governo.

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Pubblicato il
28 Dicembre 2013

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