Norberto Alberti, un altro vuoto

Norberto Alberti
LIVORNO – E’ un altro protagonista della vita del porto labronico che in pochi giorni viene a mancare. Ed è un personaggio che ha segnato la vita di una professione quella dello spedizioniere doganale: Norberto Alberti, 78 anni, padre di Roberto, personaggio a suo modo carismatico nel mondo di chi sul porto ha lavorato e lavora davvero. I funerali si sono svolti lunedì alla Misericordia, con un folto gruppo di amici e colleghi intervenuti a piangerlo.
Norberto Alberti aveva fatto molto per il porto: dopo l’esordio come direttore per una importante impresa genovese, aveva fondato nel 1980 la CIS (Centro Internazionale Spedizioni) aprendo successivamente una filiale anche a La Spezia. Società dinamica la sua, con partecipazioni differenziate in altre aziende, tra le quali il TCO, il terminal dei rinfusi che sta vivendo sotto la guida congiunta del figlio Roberto e del manager Federico Barbera una seconda, anche se travagliata, espansione.
[hidepost]Malgrado avesse delegato al figlio Roberto molte mansioni della sua CIS, Norberto Alberti era stato presente fino all’ultimo, sia nell’ambiente porto in generale sia nell’azienda. Con il figlio sempre più impegnato anche nella difficile opera di difendere il porto dalla crisi – è stato presidente della Spedimar, da parte dei vertici nazionali di Fedespedi e di Confetra – Norberto non aveva mai scemato il proprio impegno. E la sua mancanza si farà sentire: sul piano del lavoro e della famiglia ma anche su quello dell’impegno sincero per la realtà livornese che avrebbe voluto veder tornare presto ai tempi d’oro.
All’amico Roberto, alla famiglia tutta e al mondo del porto le più sentite condoglianze del nostro giornale.
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