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Assoporti e l’emergenza sul lavoro

ROMA – Assoporti prova a contare presso il governo, o quello che ne resta. Con la richiesta di immediata apertura di un tavolo nazionale di concertazione per affrontare l’emergenza lavoro nei porti italiani.
[hidepost]All’indomani dell’assemblea generale dell’Associazione, nel corso della quale aveva sostenuto l’esigenza di una accelerazione brusca nell’esame e nella soluzione dei problemi della portualità nazionale, il presidente di Assoporti Pasqualino Monti chiama a raccolta tutto il cluster marittimo italiano.
Secondo Monti, la grave congiuntura economica che impatta sulla sicurezza occupazionale di molti lavoratori ex articoli 16, 17 e 18 della Legge 84/94, minaccia di generare uno stato di instabilità, che i porti non si possono permettere.
Di qui l’intenzione di imporre un confronto serrato con le Imprese e le Organizzazioni Sindacali per trovare possibili soluzioni nell’interesse generale dei porti del paese.
“I lavoratori dei porti – ha sottolineato Monti – rappresentano un patrimonio professionale imprescindibile per il sistema portuale e logistico italiano. Ma le trasformazioni in atto nei trasporti via mare impongono a tutti una capacità di reazione e di adattamento spesso a rischio di frizioni e problemi. E’ nostro dovere affrontare questi temi attraverso una concertazione sana: le Autorità Portuali devono essere in grado di intervenire, in un periodo complicato come quello attuale, anche in deroga alla legge, per garantire oltre che il mantenimento degli attuali livelli occupazionali anche il giusto equilibrio in futuro tra mercato ed occupazione”.

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Pubblicato il
6 Novembre 2013

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