Visita il sito web
Tempo per la lettura: 4 minuti

L’intervento al Rex della presidente Spedimar

Gloria Dari

Riportiamo l’intervento del presidente della Spedimar Gloria Dari alla serata al Rex per la chiusura dei corsi di formazionbe LST

Buona sera e benvenuti a tutti Voi. Desidero ringraziarvi, a nome di SPEDIMAR, che qui mi onoro di rappresentare, per la Vs presenza ma anche e soprattutto per il Vs. supporto e l’impegno profuso per la realizzazione dei corsi di formazione che anche quest’anno, come negli anni precedenti, sono stati numerosi, di alto profilo e volti alla necessaria professionalizzazione dei nostri giovani, ma anche agli inoccupati e disoccupati della nostra città, della nostra provincia e, recentemente, anche della vicina provincia di Pisa.
[hidepost]La Vs. presenza, questa sera, è testimonianza della sensibilità e dell’intelligenza, che ha spinto e sorregge tutti noi nel proseguire in questo importante percorso. Desidero ringraziare il fondo FOR.TE ed in particolare la dottoressa Pisicchio per il supporto e per la sua presenza, stasera. I nostri ringraziamenti vanno anche a Sfera, al dottor Nanni ed alla dottoressa Cerrano ed a tutte le aziende che hanno ospitato gli stagisti, aiutandoli nel completare il loro percorso formativo.
Alcuni giorni fa, parlando con l’Amico Giorgio Zingoni, che, qui desidero ancora una volta ringraziare per l’impegno e per i notevoli risultati in ambito formativo, che fanno onore alla Spedimar, ma a tutta la cittadinanza “impegnata”, ebbene – dicevo – alcuni giorni fa, mi sono trovata con lui a riflettere su aspetti che non sono forse così immediati, aspetti che riguardano un po’ me stessa (vi dirò come) ma soprattutto la crisi che stiamo vivendo. Quella globale, certo, ma in particolare quella che affligge il nostro porto, la nostra città. La stasi, l’immobilismo in cui ci troviamo oramai da molti, troppi, anni coniugata con la pesantissima burocrazia del ns. Paese, ma anche locale, hanno causato, via, via negli anni, la “fuga” di importanti Armatori dal nostro porto. Quando ho iniziato il mio percorso professionale (ecco la parte che mi riguarda), Livorno era il 1° porto del Tirreno. Il porto di Livorno era sede di Armatori importanti, anzi dei più importanti. Qui avevano sede od uffici di rappresentanza le maggiori Compagnie di Navigazione al mondo : Sea Land, Maersk, Zim, Italia di Navigazione, CTE ed ancora P&O, Evergreen… e vi erano agenzie rappresentanti di molti altri Armatori. Assieme ad uffici e sedi di importanti Imprese di Spedizioni Internazionali, presenti sui più importanti mercati Internazionali. Questa presenza, legata – come è ovvio – all’importanza del nostro scalo (allora..), creava non solo un volano economico ed occupazionale notevole, ma anche ed ecco l’aspetto meno osservato, forse, una “scuola” shipping di notevole levatura. Vi era, infatti, un know-how ed un livello di professionalità elevato.
Personalmente, ho avuto la fortuna di lavorare per Maersk (il 1° Armatore al mondo) e per P&O (all’epoca 2° Armatore al mondo). In entrambi i casi l’attenzione alla formazione del personale era molto elevata. Era un punto fermo nelle politiche di queste grandi Compagnie: far sì che i propri collaboratori, i propri Managers, fossero molto preparati per affrontare le sfide ed i mercati internazionali. E per far ciò si dedicava tempo, denaro, attenzione alla formazione. Con corsi interni ed esterni. Con corsi all’estero. La nostra è una professione complessa, che necessita di notevoli conoscenze tecniche, giuridiche, amministrative ed economiche. Di costanti aggiornamenti che consentano di comprendere, analizzare e persino anticipare i trends di mercato.
Ebbene, la crisi del nostro scalo ha provocato, lentamente, ma inesorabilmente, anche questo: il disperdersi di quel know-how, di quell’attenzione alla professionalità. Chi può far questo oggi, con i nostri giovani? Le aziende non hanno le risorse. I grandi Gruppi Armatoriali sono “fuggiti” altrove (tutte le sedi armatoriali sono a Genova o in Nord Europa). Questo aspetto non viene mai, o quasi mai, analizzato e sottolineato. Ma è molto grave. Lo “stallo” in cui vive il nostro scalo da troppi anni ha causato anche questo. E come possiamo sperare di attrarre di nuovo traffici ed Armatori senza avere il necessario back-ground, la necessaria preparazione professionale?
Ecco dunque che l’impegno di tutti coloro che si dedicano alla formazione nel nostro settore e l’impegno della nostra Associazione per questo, divengono di importanza fondamentale. Non meno di quanto lo siano le infrastrutture che oggi mancano. Per competere occorrono i mezzi, le opere, la disponibilità di banchine e fondali, di collegamenti ferroviari, di servizi efficienti e rapidi, di costi portuali e di servizi competitivi, di procedure snelle ed efficaci, che significa anche non essere vittime di una burocrazia senza limiti e senza ragione: un “mostro” che genera costi e lentezza, di procedure telematiche, EDI e meno “carta”… Ma occorre ANCHE una grande competenza professionale. E per noi, che ci confrontiamo quotidianamente con il “villaggio globale”, con Paesi assai più evoluti ed efficienti del nostro, la competenza professionale è alla base di tutto. Se non formiamo i nostri giovani e li aiutiamo a crescere ed inserirsi avremo, definitivamente, perso la partita con il futuro, sacrificando quanto di più importante per una città, per un Paese: i giovani. Un Paese che non investe nei propri giovani è un Paese in agonia.
Quindi, una volta di più, grazie a tutti Voi per il Vostro assiduo ed importante impegno. Ai nostri giovani l’augurio, sincero, di un futuro migliore. Di possibilità. Quelle che abbiamo avuto io e la mia generazione e per le quali è importante lavorare, tutti insieme.
Grazie.
Gloria Dari

[/hidepost]

Pubblicato il
9 Ottobre 2013

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora