L’ex CP “Scialoja” mangiata dalla ruggine
L’ex unità scientifica è stata affidata all’Autorità portuale ma sta andando alla malora
LIVORNO – Può anche darsi che De minimis non curat Praetor: ovvero che certi dettagli operativi non arrivino al vertice della piramide dell’Autorità portuale: però che pena vedere il vecchio e glorioso scafo della motovedetta CP 406 “Scialoja”, classificata a fine carriera come unità di ricerca scientifica, mangiato alla ruggine nel porto mediceo, in bella vista non solo per i frequentatori dello scalo ma anche delle migliaia di turisti che passano sui traghetti e le navi da crociera…
Dismessa dalle Capitanerie di porto, la motovedetta è stata affidata da oltre un anno all’Autorità portuale di Livorno che l’ha presa in consegna con una bella cerimonia, impegnandosi a destinarla al tante volte annunciato “museo portuale” che dovrebbe ospitare anche il famoso navicello scomparso (in manutenzione?) dall’area del terminal traghetti.
[hidepost]Del navicello – uno dei mezzi storici degli antichi allibi portuali, unico sopravvissuto grazie all’allora presidente del porto Franco Cecchetti che lo fece restaurare e “monumentare” – si sono perse le tracce, anche se di recente ci fu assicurato che era al coperto e in fase di restauro. Della “Scialoja” invece le tracce ci sono, purtroppo: visibili a tutti nel suo costante degrado esterno, con le colate di ruggine che rischiano di compromettere anche la struttura dello scafo. Ci fu detto, prima dell’estate, che era in corso di preparazione una gara d’appalto per la manutenzione straordinaria della vecchia motovedetta. Ma ad oggi, l’unica cosa visibile è il degrado, con quelle mortificanti strisciate di ruggine…
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