Benetti, furono i fulmini
Secondo il cantiere ci sono state altre due con-cause eccezionali

Vincenzo Poerio
LIVORNO – Il FB Benetti 56 che è andato a fuoco durante la tempesta di fulmini dell’altra settimana sarà riportato sui piazzali del cantiere e “ripristinato” in breve tempo. Lo afferma una nota del cantiere, che sottolinea come i danni riportati non hanno compromesso né le strutture né la parte più prettamente navale.
Secondo il cantiere livornese, l’incidente – che non ha provocato fortunatamente danni alle persone – è derivato da tre eccezionali coincidenze, praticamente uniche nel loro genere: la tempesta di fulmini in atmosfera satura di elettricità statica; il fatto che la nave da diporto fosse in stato di allestimento quasi completo ed avesse tutti i sistemi di protezione disattivati; il fatto infine che contrariamente al solito non ci fosse un guardianaggio a bordo, per cui non è stato possibile avvertire gli allarmi degli apparati che comunque hanno correttamente suonato.
[hidepost]Il cantiere afferma infine di aver immediatamente messo in atto tutta una serie di ulteriori provvedimenti per evitare che in casi simili possano di nuovo accadere incidenti e conferma che se dovessero emergere ulteriori dettagli sulle cause del sinistro verranno immediatamente fornite alle autorità e alla stampa. L’ingegner Vincenzo Poerio, CEO della divisione megayacht del gruppo Benetti-Azimut, ha concluso sottolineando come “il senso di responsabilità e la grande passione del team del cantiere ci consentono di imparare anche da casi così estremi per continuare a costruire secondo un’eccellenza che ha 140 anni di storia nello yachting mondiale”.
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