I perché del grande “miracolo” e tutti i nuovi sviluppi avviati
L’annuncio choc di Pasqualino Monti: un terminal containers da un milione e mezzo di Teu – Grimaldi Jr, Canavese e Simonetti: le testimonianze del mondo degli operatori – Il porto “delle larghe intese” secondo Gianni Letta
CIVITAVECCHIA – Riappropriarsi del passato, quando duemila anni fa il porto di Roma era tra i primi del mondo (conosciuto). Ma proiettarlo nel prossimo futuro con la più importante piastra logistica d’Italia: compreso un terminal container in grado di accogliere, probabilmente unico per dimensioni e ambizioni, le navi portacontainer giganti che detteranno legge sull’interscambio mondiale delle merci.
Questo il messaggio forte e chiaro che è emerso a conclusione della Due giorni del Mediterraneo, nel porto di Civitavecchia. Ne abbiamo già scritto sabato scorso, riferendo l’inaugurazione (sei mesi in anticipo rispetto alla tabella di marcia dei lavori) della nuova banchina della Darsena Sant’Egidio.
[hidepost]Il presidente Pasqualino Monti ha ufficialmente annunciato la progettazione e la realizzazione di un grande terminal container in acque profonde – 20 metri su fondali rocciosi, che quindi non s’insabbiano – ed ha incassato il sostegno di due fra i maggiori gruppi trasportistici e logistici del mondo: Contship Italia – ne ha parlato Marco Simonetti, presente Cecilia Battistello che non si muove mai per le piccole cose – che in Italia gestisce realtà portuali di successo come La Spezia, Gioia Tauro e Ravenna; e il gruppo Gavio (autostrade, porti, ferrovie e logistica integrata a nome del quale Cristoforo Canavese ha tenuto un’analisi della crescita esponenziale delle full-containers e quindi dei porti.
Aperta dal sindaco di Civitavecchia, Pietro Tidei, e culminata nella benedizione della banchina di Sant’Egidio da parte di monsignor Vincenzo Paglia nonché nel taglio del nastro del nuovo impianto, da parte del presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, la Due giorni del Mediterraneo ha acceso tutti i riflettori su quello che ormai viene definito “il miracolo Civitavecchia.

L’Eurocargo Malta alla nuova banchina inaugurata nella darsena traghetti.
Tanti gli interventi nella prima giornata, in una scenografia fatta di giga-schermo (con i filmati della livornese Scovavento sui lavori in corso a Civitavecchia) e dalla ro/ro “Eurocargo Malta” affiancata alla banchina da inaugurare. Ha aperto gli speaks l’ammiraglio Felicio Angrisano, comandante generale delle Capitanerie di porto (gli ha ceduto il posto sul palco il comandante del porto, capitano di vascello (Cp) Giuseppe Tarzia) che si è soffermato sul fattore sicurezza che caratterizza il lavoro nel porto di Civitavecchia; ne ha parlato il giovane Guido Grimaldi, dell’omonimo gruppo armatoriale (oggi il più importante d’Europa, che ha annunciato il potenziamento dei servizi da Civitavecchia e l’apertura di una nuova linea per Valencia). Lo ha confermato il sindaco di Civitavecchia Tidei ribadendo l’importanza di creare sinergia e sviluppo.
Cristoforo Canavese (già presidente del porto di Savona) ha parlato in nome del gruppo Gavio presente alla manifestazione Marcello Gavio. In stretta sintesi: solo i porti che saranno in grado di accogliere le mega-navi da 18 mila e più Teu avranno un futuro in Italia e altrove. E Marco Simonetti, amministratore del gruppo Contship ha magnificato il “miracolo Civitavecchia”, la sua location “baricentrica” indispensabile per sfruttare l’opportunità generata dall’entrata in servizio delle navi portacontainer giganti: ricordando la concentrazione in atto (è recentissima l’intesa a tre fra Maersk, Msc e Cma-Cgm sulle rotte del traffico container) che rischia di selezionare i porti più validi come non si è riusciti a fare in vent’anni di promesse da parte dello Stato italiano.

Cecilia Battistello ospite illustre all’inugurazione a Civitavecchia.
Un imprimatur importante per il presidente dell’Autorità portuale, Pasqualino Monti, che ha ringraziato uno per uno, tutti i protagonisti di quello che ormai comunemente viene definito il miracolo Civitavecchia ed ha tracciato le linee guida di un piano di sviluppo che ha “cambiato marcia” nell’aprile scorso con la firma dell’atto aggiuntivo con cinque ministeri, la Regione Lazio, cinque Comuni e aziende di Stato come RFI, Snam, Anas, Ardis e Fincantieri nonché il Consorzio Oasi di Porto e Fondazione Portus. Un’intesa che ha consentito al porto di Civitavecchia di lanciarsi in una nuova sfida, che prevede la realizzazione di importanti opere portuali ma anche di infrastrutture logistiche strategiche quali il completamento della Civitavecchia-Orte.
Monti ha sottolineato le forti sinergie che si sono cementate con i ministeri competenti e con il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Ha quindi citato quale progetto di punta quello in fase di realizzazione per fare di Fiumicino, in connessione diretta con l’aeroporto Leonardo da Vinci, una base importante per le crociere. Ha poi focalizzato l’attenzione, oltre che sulla Darsena di Sant’Egidio, la cui prima banchina è stata costruita a tappe forzate, sul progetto del grande terminal container fra la Darsena servizi e la Centrale Enel. Un terminal in grado di accogliere navi da 18.000 teu, con fondali sino a 20 metri, aree di manovra e specialmente un retroterra (5 milioni di metri quadri di aree retro-portuali) che non trova equivalente in nessuna altra realtà portuale italiana. E sarà questo terminal il perno sul quale realizzare una piastra logistica laziale in grado di attirare anche importanti realtà produttive e quindi di generare occupazione.
A questi appuntamenti l’Autorità portuale di Civitavecchia si presenta con una dote rappresentata da una crescita del 20% nei traffici, un incremento del 16% nell’occupazione e con un utile di esercizio 31 volte più consistente di quello del 2010. Monti ha anche confermato la realizzazione di un grande marina per mega yacht e di un acquario.
LE LARGHE INTESE
Da Gianni Letta, il cui ruolo negli ultimi anni è stato determinante nella crescita di Civitavecchia, è giunto un autorevole avvallo alla progettualità del porto. Un porto che – ha sottolineato Letta – si connota, anche per la trasversalità politica dei consensi, “come il porto delle larghe intese”.
La mattinata (moderata da Franco Di Mare) si è conclusa con la benedizione del nuovo impianto portuale da parte di monsignor Vincenzo Paglia e con il taglio del nastro. Marco Impagliazzo presidente della Comunità di Sant’Egidio ha sottolineato il legame fra la Comunità e un porto, che più di altri è destinato a recitare quel ruolo di “punto di incontro e base di partenza verso altre culture”, che rappresenta il vero valore aggiunto di uno scalo marittimo.
IL MEDITERRANEO
Sul ruolo del Mediterraneo nei trasporti marittimi europei si è sviluppata poi la tavola rotonda con i principali protagonisti della portualità Ue, regolata da Dimitrios Theologitis capo della DG Movie dell’Unione Europea. Nella sostanza: normative europee che guardano con preoccupazione anche al pesante inquinamento ambientale del range portuale del Nord Europa spingeranno a riconsiderare in chiave positiva il ruolo dei porti del Mediterraneo. Ma che dovranno essere pronti alla loro occasione quando i traffici con il Far East riprenderanno.
La due giorni si è conclusa sabato con la parte culturale e la presentazione dei progetti del grande acquario e del “marina”.
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