Asamar, il presente e il futuro
Le problematiche del cluster marittimo e l’impegno degli agenti – Il saluto del presidente nazionale di Federagenti

Laura Miele (presidente Asamar) con Michele Pappalardo (presidente Federagenti).
LIVORNO – Una riprova importante della rinnovata vitalità dell’Asamar, l’associazione degli agenti marittimi della costa da Viareggio a Porto Santo Stefano sotto la presidenza di Laura Miele, eletta all’unanimità meno di un anno or sono è stato all’hotel Palazzo il record di presenze all’assemblea, la sua prima annuale. Altra prova per la prima volta l’intervento del neo-presidente nazionale di Federagenti Michele Pappalardo. Il quale, sia in assemblea che nel successivo cocktail-party con le autorità marittime e la stampa, ha tenuto a ricordare che pur nella pesante crisi generale della portualità gli agenti marittimi della costa livornese stanno battendosi con le unghie e i denti per non essere spazzati via dalla concorrenza degli altri scali del Mediterraneo. Della presidenza Miele Pappalardo ha detto molto bene, sottolineando come abbia ridato vitalità a un’associazione che ha attraversato nel passato qualche momento di stanchezza.
[hidepost]Lo stesso dibattito nel corso dell’assemblea ha dimostrato che i soci sono tutt’altro che passivi o rassegnati per la crisi: ed anzi hanno messo in rilievo molti dei “desiderata” sui quali l’Asamar si batterà nei prossimi tempi. Importante che tra le autorità e gli ospiti ci fossero il presidente della Provincia Giorgio Kutufà, l’armatore Nello D’Alesio con il suo staff di giovani dirigenti, il corpo dei piloti con Vasta e Milani, i massimi rappresentanti della Capitaneria, dell’Accademia Navale, della Guardia di Finanza e delle altre forze dell’ordine.
Laura Miele da parte sua ha svolto una dettagliata relazione, supportata anche dai dati dei movimenti delle merci sia nazionali che locali, mettendo l’accento sulle carenze infrastrutturali, sui “controlli doganali lenti” e sui colli di bottiglia all’uscita dai porti; il che si traduce in un costo del 20% della logistica sulla produzione delle merci, contro meno del 15% in Germania; un gap che equivale a 40 miliardi di euro di costi dell’inefficienza logistica.
Da manager realista ma anche concreta, Laura Miele ha comunque ricordato che tutto il cluster marittimo si sta dando da fare con il nuovo governo, il quale “sembra rispondere positivamente”. In questa chiave, ha detto la presidente di Asamar “sarebbe opportuno creare la figura di governo di un “mister Mare” per occuparsi in modo specifico di portualità e logistica e per battersi ad armi pari con gli altri paesi europei.
Scendendo ai temi locali, la relazione Miele ha evidenziato come il porto di Livorno stia scontando pesanti carenze infrastrutturali: e anche i recenti provvedimenti dell’Authority di Giuliano Gallanti – ha detto – compreso l’avvio del dragaggio alla bocca sud si scontra con procedimenti burocratici i tempi dei quali non sono certo allineati con le richieste del mercato. Morale: il porto di Livorno non sarà pronto ai traffici di oggi che nel 2015, in netto ritardo sui concorrenti. Il comparto che più subisce questo gap è quello dei contenitori, dove ormai si affacciano ai porti navi da 8/10 mila Teu che a Livorno non possono assolutamente entrare. La Miele ha infine invitato l’Autorità portuale a studiare attentamente i costi dello scalo per eliminare le distorsioni da molti evidenziate.
Note diverse per Piombino dove per l’impegno di Enrico Rossi, del sindaco Anselmi e del presidente del porto Guerrieri, sono arrivati da poco oltre 160 milioni che consentiranno di avere già nel 2014 un nuovo porto di valore internazionale. Sul dettaglio di Piombino e degli altri porti del network toscano riportiamo alcuni estratti della relazione Miele a parte.
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