Il marina di Boccadarno apre a metà giugno grandi ambizioni e il “Galilei” a pochi passi
L’amministratore delegato della Spa titolare, Stefano Bottai, ha presentato la nuova realtà in occasione dell’apertura dell’ultimo diaframma sul mare – Duecento milioni di investimenti e l’aspettativa degli armatori stranieri

L’ultimo diaframma con il mare.
PISA – E’ stato eliminato sabato scorso l’ultimo diaframma che collega il nuovo bacino del “marina” di Bocca d’Arno al mare. Ed è stato annunciato che il grande porto turistico privato sulla sponda sud di Bocca d’Arno sarà inaugurato il 15 giugno, forse addirittura dal presidente del consiglio Enrico Letta. Duecento milioni di euro di investimenti, oltre 380 posti barca per yachts fino a 50 metri, solo tre anni per costruirlo e già centinaia di prenotazioni. Bisogna dire che malgrado la crisi internazionale e la crisi della nautica, sono andati velocissimi. E adesso sono pronti a raccogliere i frutti. Ovviamente ci sarà un’area residenziale e vi si svilupperà anche un’area commerciale adeguata.
[hidepost]

Marco Filippeschi e Stefano Bottai.
Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi se n’è giustamente vantato: abbiamo fatto tutto secondo le leggi, ma senza perdere tempo. E si è sbilanciato anche a definire il porto “il più bel marina del Mediterraneo”. Stefano Bottai, l’amministratore delegato della “Boccadarno porto di Pisa Spa” ha fatto parlare i numeri e insieme il territorio: la crisi della nautica non ci spaventa – ha detto – siamo andati avanti malgrado il momento difficile e abbiamo già centinaia di prenotazioni, specie in affitto e di passaggio per mesi estivi. Botti rappresenta due gruppi industriali toscani di ampio respiro (e molto coccolati dalle banche). I costruttori Panchetti e i Marianelli, un impero nella pelletteria.
Ovviamente Bottai e i suoi puntano agli armatori da diporto stranieri, perché si sa bene che la sciagurata tassa di possesso delle barche istituita l’anno scorso dal governo Monti e in pagamento proprio in questi giorni anche per il 2013 ha fatto scappare quasi tutti gli italiani; ed ha lasciato i “marina “ delle nostre coste semideserti, terreno di facile conquista proprio per gli armatori stranieri (e gli italiani che hanno le barche sotto prestanome stranieri). In questa prospettiva il vantaggio che più galvanizza Bottai è che il suo porto potrà sfruttare al meglio la sinergia con l’aeroporto Galilei di Pisa. Non per caso era presente all’apertura del diaframma con il mare l’amministratore delegato e direttore generale del Galilei Gina Giani. Che non si muove mai a caso. E che sa bene quanto oggi conti dare agli armatori dei grandi yachts la possibilità di piazzare i propri “giocattoli” nelle immediate vicinanze di un grande aeroporto. Con il Galilei a dieci minuti d’auto e con servizi del tutto attuali, senza dover passare attraverso il filtro rallentatore di una città, Bocca D’Arno è davvero un ghiotto boccone. Per di più, trattandosi di un porto in area privata e non demaniale (è stato scavato a secco dove sorgeva l’antico stabilimento del silurificio Whitehead) i posti barca sono di proprietà di chi li compra per sempre. Una differenza non da poco rispetto a tutti gli altri marina della costa toscana e ligure che sono quasi tutti in aree demaniali e quindi alla scadenza della concessione diventano di proprietà dello Stato.
Una prospettiva importante anche per chi investe. Ma si va oltre. Il marina di Boccadarno diventerà entro pochi anni il cuore di un intero “sistema nautico” che comprenderà, grazie alla prossima apertura dell’incile tra l’Arno e il Canale dei Navicelli, non solo la vasta area industriale-nautica della darsena pisana, ma anche il circuito navigabile fino alle porte di Pisa sia dei Navicelli che dell’Arno.
Nella cerimonia sul “marina” infatti il sindaco di Pisa ha annunciato con orgoglio che entro due anni sarà finalmente riaperto anche l’Incile tra la Darsena pisana del Canale dei navicelli e l’Arno, ristabilendo così l’antico circuito delle galere stefaniane agli yachts che oggi sono costretti a scendere il Canale fino alla strettoia – contestata e ancora piena di rischi – delle porte vinciane sulla Darsena Toscana di Livorno. Il tutto finanziato anche dalla Regione e da un contributo dell’Olt al territorio. Poi arriverà anche la foce armata dei Navicelli, e addirittura si farà un sistema di chiuse sul canale per sotto-passare con i grandi yacht il ponte dell’autostrada. Ci vorranno forse altri due anni ancora: ma la vocazione della grande e media nautica per il territorio pisano che gravita intorno al nuovo “marina” di Bocca d’Arno ormai è evidente e ufficializzata. Molti grandi cantieri vi stanno migrando da Viareggio e anche da La Spezia, Lavagna, Livorno: ed è oto che gli stessi Benetti si fanno costruire gli scafi nudi dei loro maxi-yachts proprio nei navicelli. Forse non si potrà arrivare a dire che Pisa torna ad essere una delle grandi repubbliche marinare del Mediterraneo. Ma gli ottimisti non sono molto lontani dall’esserne sicuri.
A.F.
[/hidepost]