Sono tre i sottosegretari di Lupi nessuno competente sul mare
Vincenzo De Luca, Erasmo de Angelis e Rocco Girlanda sono stati già insediati ma non hanno ancora le deleghe ufficiali – I curricula e le militanze politiche

Maurizio Lupi
ROMA – I tre sottosegretari al ministero delle Infrastrutture e Trasporti nominati dal ministro Maurizio Lupi sono stati formalmente insediati ieri e confermano che, come da tempo accade, l’interesse per il settore della portualità e dello shipping è per questo dicastero molto marginale. Nessuno dei tre infatti ha specifiche competenze nel settore ed anzi tutti e tre vantano militanza politica e conoscenza di ben altre problematiche.
In particolare il viceministro e sottosegretario Vincenzo De Luca (Pd) nato nel 1949 a Potenza è stato deputato di questo partito dal 2001 al 2008 e quindi per quattro volte sindaco di Salerno. Non risulta si sia mai occupato di problematiche marittime, anche se da sindaco di Salerno ha operato per la crescita di quel porto in collaborazione (ma qualche volta anche in dialettica ) con le linee direttive della locale Autorità portuale.
[hidepost]Il secondo sottosegretario di Lupi è il giornalista Erasmo de Angelis, classe 1955, esperto di tematiche ambientali idriche e attuale presidente del consorzio Publiacqua che gestisce la distribuzione in quattro comuni della Toscana. Il suo dichiarato interesse è per l’ambiente e la razionalizzazione delle risorse idriche, che anche in ambito nazionale richiede interventi di lungo respiro visto anche il dissesto idro-geologico più volte sfociato in tragedie.
Il più giovane dei tre sottosegretari di Lupi è Rocco Girlanda, umbro di Gubbio classe 1966, dirigente d’azienda già parlamentare per il Pdl nel 2008, peraltro non riconfermato nelle ultime elezioni. E’ amministratore delegato di alcune società editoriali di quotidiani locali del centro Italia e coordinatore del Pdl per l’Umbria. Si è anche occupato di rapporti con gli Stati Uniti come presidente della fondazione Italia-Usa.
Fin qui le nomine. Rimane da vedere come saranno attribuite dal ministro le deleghe specifiche, se deleghe ci saranno. E specialmente se il comparto della filiera logistica, in particolare per quanto riguarda il mare e i porti, sarà o meno oggetto di delega o se verrà “accorpato”.
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Sulle nomine dei sottosegretari arrivano i primi commenti del comparto marittimo. Questo quello di Spediporto Genova.
Vi erano grande attesa e speranza sulle nomine riguardanti il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, a partire dal suo vertice apicale per scendere su vice-ministri e sottosegretari, legate al fatto che finalmente, assunta l’importanza strategica del settore marittimo e della logistica per il futuro del Paese, il Governo Letta mostrasse la volontà di un forte cambio di direzione, orientando le proprie decisioni sulla base delle competenze specifiche in un settore complesso e difficile come quello dei trasporti.
Le nomine hanno però deluso le aspettative, non per una questione legata alla scelta di una persona anziché di un’altra, ma piuttosto per le specifiche competenze, background e curriculum individuali. “Amarezza e delusione sono i sentimenti che caratterizzano l’umore degli spedizionieri genovesi, ma forse più in generale quelli dell’utenza portuale. Sarebbe interessante capire e sapere cosa ne pensano i miei colleghi delle altre Associazioni e lo stesso presidente Merlo nella sua veste di presidente di Assoporti.” Queste le prime parole che Maurizio Fasce – neo presidente di Spediporto – sente di rivolgere ai rappresentanti dell’economia marittima, dei trasporti e della logistica italiani.
La nomina di Enrico Letta a Presidente del Consiglio aveva fatto sperare gli operatori del settore, in forza delle affermazioni che lo stesso Letta aveva fatto con riferimento ai trasporti ed alla logistica in sede di campagna elettorale. In quel contesto il suo giudizio era parso orientato alla necessità di dare forza al settore, con scelte votate a premiare competenze e a rilanciare l’Economia del Mare attraverso un forte sostegno da parte del Governo. Attese che al momento paiono tradite dalla scelta operata per comporre il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Una scelta caduta su personalità certamente validissime, ma con poca cultura legata al settore dei trasporti e della logistica. Cosa che invece sarebbe servita molto.
Il presidente di Spediporto tiene inoltre a precisare come il suo non sia un giudizio sulle persone, certamente capaci e competenti negli ambiti in cui hanno maturato le rispettive esperienze, ma sul fatto che ancora una volta in Italia si sia dato più ascolto a logiche di tipo politico che non alle competenze ed esperienze specifiche. Alcuni esempi, meglio di tante parole spiegano il punto di vista del presidente Spediporto.
Cita Maurizio Fasce: “In Germania la Federal Ministry of Transport è condotta da Peter Ramsauer, classe 1954, dal 2009 ministro dei Trasporti dopo una esperienza nell’amministrazione statale e nel Bundestag. Suo braccio destro e sottosegretario ai Trasporti è Andreas Scheuer, classe 1974, dal 2005 (ad appena 31 anni) membro della commissione trasporti del Bundestag e dal 2009 segretario di Stato al ministero dei Trasporti. Dal 2010 ricopre anche la carica di coordinatore, all’interno del ministero, della commissione trasporti, logistica e spedizioni. In Olanda, abbiamo un ministro donna, Melani Schult Von Hoege-Moas Geesternaus che prima di diventare ministro dei Trasporti è stato per dieci anni segretario di Stato del medesimo ministero.” Questi elementi dovrebbero farci riflettere su come l’importanza di certe scelte in altri Paesi venga affrontata guardando prima alle competenze ed all’esperienza maturata in un settore piuttosto che agli equilibri politico-partitici. Il gap economico ed infrastrutturale dell’Italia rispetto a paesi come Germania, Francia ed Olanda nasce anche da qui.
“Come categoria – tiene ad evidenziare Maurizio Fasce – non faremo comunque mancare proposte ed iniziative, anzi ci proponiamo di sviluppare all’interno di Spediporto una Commissione che si ponga l’obiettivo di stimolare attivamente il Governo ed il Parlamento ad entrare sui temi della logistica, con il senso critico di un operatore, per comprenderne appieno potenzialità e criticità. La speranza è anche quella che i nostri parlamentari liguri vorranno sostenere questa nostra attività, dandoci spazio e modo di spiegare le nostre iniziative all’interno delle commissioni parlamentari”.
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“Le riflessioni avviate dall’amico, collega e presidente di Spediporto Maurizio Fasce – che ho avuto modo di leggere in anteprima – mi trovano assolutamente d’accordo. Non è una questione legata alle persone, al neo nominato ministro, al Vice-ministro ed ai sottosegretari, ma alla necessità che questo settore vedesse valorizzato, a livello di ruolo, l’esperienza e le competenze che tanti colleghi parlamentari, o non parlamentari, hanno maturato in anni di attività nel settore dell’economia del mare, della logistica e dei trasporti”. Così Roberta Oliaro, parlamentare di Scelta Civica, commenta le riflessioni avviate dagli Spedizionieri genovesi.
“Sebbene all’interno del ministero dei Trasporti vi siano competenze importanti e persone validissime, mi viene in mente il direttore generale dottor Caliendo, che certamente sapranno consigliare e guidare le scelte del ministro e dei suoi più stretti collaboratori; da operatrice, prima ancora che da parlamentare, dico che poteva essere il momento giusto per dimostrare che la vera valorizzazione di un settore doveva passare attraverso la più alta valorizzazione delle sue competenze presenti in parlamento, nella maggioranza di Governo, ma anche fuori”.
Il mondo dello “shipping e della logistica” hanno complessità pari a quelli dell’Economia, ne sono infatti una estrinsecazione specialistica. Sarebbe stato dunque lecito attendersi che, così come avviene per più blasonati ministeri, le scelte avvenissero tenuto conto delle esperienze specifiche e delle competenze acquisite nel settore.
“Siamo di fronte alla conferma di un declino politico – dice infine la Oliaro – della capacità rappresentativa dell’economia del mare privata, già da tempo, del suo ministero di riferimento (quello della Marina Mercantile) che ha visto progressivamente diminuire il ruolo e l’importanza di un settore che in altre parti d’Europa (vedi la Germania) è trainante per l’economia, l’occupazione e lo sviluppo.
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“Il mondo portuale e dell’economia marittima ripone molte aspettative in questo governo, ha sottolineato il presidente di Assoporti Luigi Merlo. Mi auguro vivamente che al vice ministro Vincenzo De Luca, che è stato sindaco di una città portuale, venga anche attribuita la delega specifica al nostro settore. E’ indispensabile avere un interlocutore dedicato e pronto sin da subito ad un confronto di merito. Confido molto inoltre sull’attenzione che il presidente del Consiglio Enrico Letta ha sempre dedicato al settore affinchè per quel che riguarda le tematiche principali possa esservi un suo diretto interessamento. Conto di parlargliene direttamente quanto prima per proporgli tra l’altro l’istituzione a Palazzo Chigi di una cabina di regia tra ministero Infrastrutture, ministero dell’Economia e ministero Pubblica Amministrazione per arrivare ad uno snellimento delle procedure, ad una semplificazione dei controlli delle merci e al superamento dei veti incrociati tra i diversi dicasteri che negli anni passati hanno determinato enormi danni alla portualità, allo shipping e alla nautica. Nel contempo, conclude Merlo, mi auguro che con la costituzione prevista per la settimana prossima delle Commissioni Parlamentari possa ripartire subito il confronto su una nuova legge di riforma del settore che faccia tabula rasa dei vecchi disegni di legge e che sia orientata all’Europa e al mercato, liberando il settore da una burocrazia sterile e soffocante che da anni ostacola una enorme potenzialità di crescita”.
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