Doganalisti chiedono sportello unico
NAPOLI – Si è tenuto ieri, venerdì 15 a Napoli, presso l’hotel Royal Continental, il convegno dal titolo “Il futuro dei rappresentanti doganali e dei customs brokers”, organizzato da CONFIAD, Confederazione Internazionale degli Agenti Doganali e ANASPED, Federazione italiana delle Associazioni territorialmente localizzate di doganalisti.
[hidepost]Sono intervenuti il presidente di CONFIAD, Massimo De Gregorio, il presidente Federale ANASPED, onorevole Cosimo Ventucci, Giovanni de Mari, presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali, Domenico De Crescenzo, vice presidente FEDESPEDI, Alberto Libeccio, direttore interregionale Agenzia Dogane e Monopoli – Campania e Calabria, onorevole Cristina Muscardini, vice presidente della Commissione Commercio Internazionale – Parlamento Europeo, Miroslaw Zielinski, direttore della DG Taxud, Giuseppe Peleggi, direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, George Zografos, president IFCBA – International Federation of Customs Brokers Association, Mario Oliveira vice presidente CITI CLECAT – Comité de Liaison Européenne des Commissionaires et Auxliaires de Transport du marché commun, Mrs Anne Sandretto, director TLF – vice presidente Confiad.
“Lo scandalo della carne di cavallo – è stato sottolineato – utilizzata insieme a quella di manzo nei prodotti alimentari scoperto nei giorni scorsi, è solo uno degli ultimi esempi di merce non controllata che arriva nel nostro territorio e negli esercizi commerciali italiani. È evidente l’importanza delle autorità doganali europee, chiamate a garantire l’equilibrio tra salvaguardia della collettività e la fluidità degli scambi commerciali”.
In questo contesto – ha rilevato il convegno – assume, poi, un ruolo importante il rappresentante doganale, che costituisce l’anello di congiunzione tra dogana e impresa. Il customs broker (spedizioniere doganale o doganalista) ha rivestito fino ad oggi in molti paesi membri dell’Unione un ruolo importante di intermediazione altamente qualificata dell’impresa nei confronti delle dogane e di partner affidabile di queste ultime per l’internazionalizzazione. Ma quale è il futuro di questa figura professionale, alla luce dei nuovi regolamenti europei.
“Oggi noi riteniamo che sia più opportuno effettuare controlli mirati ed efficaci alle frontiere – ha concluso il convegno – in modo da non interferire sulla fluidità dei traffici ed effettuare gli altri controlli sul territorio come fanno gli altri partners comunitari. Dai dati in possesso dei doganalisti risulta chiaro come una grande quantità di merci destinate all’Italia passi con facilità attraverso le Dogane di altri paesi europei e giunga solo dopo in Italia, senza controlli. Occorre quindi da un lato semplificare i controlli alla Dogana italiana, anche attraverso una seria attivazione dello Sportello Unico Doganale, per recuperare molti milioni di euro di gettito fiscale ed indotto, e dall’altro rafforzare i controlli sul territorio, unico vero contrasto all’illegalità. Ed é a livello europeo che occorre agire per ridurre gli spazi che oggi esistono per portare sul nostro mercato interno merci non in regola. E poi occorre finalmente una politica seria di semplificazione per le nostre imprese che vogliono esportare.
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