Presidenze portuali in scadenza (c’è anche chi decide di mollare)
Per Napoli, Piombino ed Ancona dovrà esserci un cambio della guardia – Tre realtà diverse con diverse soluzioni – Da cambiare anche una vicepresidenza in Assoporti

Luciano Canepa

Luciano Dassatti
ROMA – Forse le elezioni politiche ci metteranno lo zampino allungando i tempi: ma per tre importanti Autorità portuali siamo alla vigilia di significativi cambi della guardia, che lasciano aperte numerose ipotesi. E qualche preoccupazione.
Cominciamo dal porto maggiore, Napoli. Scade il primo mandato del presidente, l’ammiraglio (Cp) Luciano Dassatti, e la sua mancata riconferma da parte delle istituzioni sul territorio ha aperto già la battaglia della successione, con incontri all’americana tra i (tanti) candidati. Dassatti ovviamente avrebbe gradito la riconferma, ma da ufficiale e gentiluomo non si è strappato i capelli
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Luciano Guerrieri
Ha accolto il siluro con amareggiata fierezza, sottolineando di aver svolto il suo mandato “in condizioni difficili ma nel rispetto delle leggi e della correttezza”. Chissà che non possano presto rimpiangerlo.
Altro mandato in scadenza è quello del presidente di Piombino, Luciano Guerrieri. Per lui la scadenza è di legge, avendo completato due mandati consecutivi. E sono stati due mandati importanti, sia per i risultati raggiunti sia per l’impegno di Guerrieri anche a livello nazionale, come vicepresidente di Assoporti dove si è sempre occupato dei dragaggi e delle normative ad essi legati. Da sottolineare che Guerrieri è stato uno dei pochi al vertice di Assoporti ad essere “sopravvissuto” alla purga della presidenza Nerli: era vicepresidente prima ed è stato confermato anche dopo, a dimostrazione delle sue capacità e della stima raccolta. Guerrieri dovrà anche essere sostituito nella vicepresidenza di Assoporti. Una piccola amarezza anche per lui: la sua candidatura al parlamento è stata bocciata dalle primarie del Pd che l’hanno messo in una posizione indifendibile rispetto ad altri candidati più votati all’Elba.
Terzo caso, la presidenza del porto di Ancona. Scade a marzo/aprile, come le altre, ma in questo caso è lo stesso presidente, l’avvocato Luciano Canepa, ad aver ritirato la propria disponibilità per un secondo mandato. La sua scelta è di carattere esclusivamente professionale: gli anni passano e il suo studio di marittimista affermato richiede sempre di più la sua presenza malgrado il valore dei suoi collaboratori. Diciamolo: quello della rinuncia al secondo mandato è un caso più unico che raro, viste le prebende e lo status che la presidenza di un’Autorità portuale comporta. Ma a Canepa non mancheranno né le une né l’altro.
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