Ma il 2013 comincia al peggio

Cecilia Battistello
GIOIA TAURO – Cecilia Battistello è soddisfatta, lo ha detto e lo ribadisce: in un anno così difficile come il 2012, la sostanziale tenuta del gruppo, con i risultati in crescita per i porti di transhipment che solo pochi anni fa sembravano sulla via del tramonto – sotto la pressione dei nuovi scali dell’Est Mediterraneo e Nord Africa – può essere considerato grasso che cola. Ma non si è fatto a tempo ad archiviare un anno difficile che se ne preannuncia un altro ancora più drammatico: in particolare per i porti italiani.
Dice un vecchio proverbio toscano: “agli zoppi, calci negli stinchi”. Ed è quello che ha fatto il governo italiano a cavallo della fine dell’anno, con il decreto interministeriale di Natale, che abbiamo pubblicato sabato scorso.
[hidepost]Ne parliamo ancora qui a fianco: il problema è che la nuova raffica di tasse portuali colpisce in particolare proprio quei porti di transhipment che la politica di Contship Italia, la rinnovata fiducia degli armatori e i pesanti investimenti concordati, avevano di fatto rilanciato. Adesso tutti i calcoli sballano di nuovo: e non c’è niente di peggio, in una struttura così delicata e così concorrenziale com’è la catena logistica che passa dai porti, della mancanza di una programmazione seria, concreta ed affidabile Navigare a vista non funziona mai, come ha dimostrato anche capitan Schettino con la Costa Concordia. E quando naviga a vista anche uno Stato, con l’unico obiettivo di far cassa nell’immediato, il disastro è sempre in agguato.
A.F.
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