Un permesso che non è dignità
ROMA – All’ultimo tuffo, pochi giorni prima del Natale, ai due fucilieri italiani trattenuti in India, le autorità indiane hanno graziosamente dato un permesso di passare le Feste in Italia.
[hidepost]Scriviamo all’interno di questo stesso giornale, con i due marò finalmente in famiglia, che ne pensiamo della loro odissea. Qui ci preme chiarire due particolari importanti. Il primo: un permesso, rigidamente su cauzione non è che una ulteriore mortificazione anche per l’Italia. Il secondo: c’è una parte dei media italiani che considera la campagna per i fucilieri una cosa di destra, targata di partigianeria politica. Dimenticando che sotto le armi ci sono più che altro figli del popolo, alla ricerca di un lavoro più che di obsoleti eroismi. Evidentemente Pier Paolo Pasolini non ha insegnato niente.
A.F.
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