Supertassa sulle concessioni portuali la Regione rinuncia (ma non agli arretrati)
Rimane in piedi il contenzioso sulle cifre richieste (con tanto di penali spesso pesantissime) dal 2006 al 2012 – Intanto aumenta l’Irap e l’aggiornamento dei canoni da parte dello Stato
FIRENZE – E’ una mezza vittoria della ragionevolezza: ma come avevamo scritto giorni fa, rimane appesa sulla testa dei concessionari nei porti toscani di Livorno, Piombino e Carrara la spada di Damocle degli arretrati.
[hidepost]Il bicchiere mezzo pieno: la Regione Toscana ha accettato le proposte dei gruppi consiliari del Pdl e del Pd, e nella Finanziaria approvata poco prima di Natale dal consiglio regionale la tassa è stata cancellata a decorrere dal 2013. Un risultato significativo, sottolinea una nota di Confindustria Livorno, in quanto la bozza della Finanziaria stessa prevedeva che la tassa, già pesante per gli anni scorsi, addirittura fosse quadruplicata per l’anno a venire. Per chiedere la cancellazione si erano attivati nelle scorse settimane oltre ai presìdi di Confindustria Livorno e Carrara anche la Federazione regionale dell’associazione.
Il bicchiere mezzo vuoto: rimane il pesante gravame del pregresso, in quanto la tassa era stata richiesta all’inizio di quest’anno con decorrenza retroattiva a partire dal 2006: una vera mazzata per i concessionari di aree e magazzini portuali, immediatamente contestata a tutti i livelli. Significativo che lo stesso ministero delle Finanze, interrogato dagli uffici legali di alcuni concessionari, aveva sostenuto che la tassa non è dovuta in quanto non riguarda aree di competenza della Regione ma dello Stato. Fino all’ultimo la Regione Toscana invece ha preteso il pagamento degli arretrati, innescando un pesante contenzioso presso le commissioni tributarie che a loro volta hanno contribuito alla confusione con “sentenze” contraddittorie: alcune hanno deciso che la tassa e gli arretrati sono dovuti, altre hanno cancellato i soli arretrati, altre ancora si sono allineate con il ministero annullando tutto.
Sugli arretrati dunque la battaglia continua e Confindustria annuncia di volersi attivare presso le tre Autorità portuali toscane, che a loro volta hanno contestato – sia pure in forme e impegno diversi – la tassa regionale.
In coda al problema, Confindustria sottolinea che nel panorama dei balzelli regionali sui porti spicca anche l’aumento dell’aliquota IRAP per la logistica e i trasporti. E non è finita: l’Ancip fa sapere che con una circolare del ministero delle infrastrutture e trasporti è stato predisposto l’aggiornamento delle misure unitarie dei canoni annui relativi alle concessioni demaniali marittime per il 2013. Con apposito decreto del 4/12/2012 l’aumento è stato fissato nel 2,85% delle misure unitarie. Inoltre la misura minima del canone prevista dall’art. 9 del decreto interministeriale del 19 luglio 1989 è stata elevata ad euro 361,08 a decorrere dal prossimo 1º gennaio 2013.
Se questo è il modo per aiutare le imprese dei porti a fronteggiare la crisi…
A.F.
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