L’inedito “Vela festival” di marzo a Livorno
Saranno esposte barche esclusivamente a vela a mare e in terra fino a 25 metri di lunghezza con stand in banchina dei principali servizi – L’impegno sulla parte ludica
MILANO – L’iniziativa nasce dal “Giornale della vela” diretto da Luca Oriani, ma ha trovato nello Yacht Club Livorno una calorosa accoglienza. Così dal 21 al 24 marzo prossimi nel porto mediceo livornese, con la disponibilità dei pontili galleggianti dello stesso YCL, si terrà il primo “Vela Festival” destinato, se avrà successo come tutti sperano, a diventare un appuntamento annuale sempre più significativo. Parlare di alternativa alla partecipazione velica al Salone nautico di Genova è probabilmente eccessivo: però il “Vela Festival” di Livorno nasce con la significativa adesione – anzi, spinta – di alcuni dei più importanti cantieri veloci europei, che guardacaso all’ultimo Salone di Genova erano assenti.
[hidepost]Scrive il “Giornale della vela”, annunciando nel numero in edicola l’iniziativa: “Se pensate che voglia essere un evento mondano scordatevelo. Se pensate solo a un salone nautico siete fuori rotta. Il nostro Vela Festival sarà una manifestazione per appassionati come se ne fanno in tutto il mondo, escluso in Italia. Sino ad ora. Un momento dove appassionati, espositori, professionisti, marinai, si ritrovano per parlare la stessa lingua, quella della passione per il mare e per la vela. Una festa nel cuore di un porto vero dove protagonisti sono le barche, gli accessori e i marinai presentati da chi li conosce bene. Un porto ideale dove, come in un club di yachting, ti fermi anche per scambiare quattro chiacchiere davanti a un buon bicchiere, vedere un video eccitante, visitare una mostra, partecipare a un evento, conoscere un velista che ha qualcosa da raccontarti, incontrare quelli che avete votato voi stessi come velisti dell’anno.”
Perché per questa manifestazione che gli organizzatori promettono sarà davvero innovativa, è stata scelta Livorno, che pure non ha tradizioni nautiche come altre città di mare come Trieste (Barcolana), Napoli (settimane varie), Viareggio (grande yachting) eccetera? Rispondono gli organizzatori: perché Livorno è al centro del Tirreno, facilmente raggiungibile per autostrada, treno o aereo (aeroporto Galilei a 50 km). Perché ci sono gli spazi a mare e in terra dello Yacht Club livornese, uno dei più prestigiosi d’Italia (la disponibilità più entusiastica è stata portata da Carlo Ceccarelli, uno dei dirigenti più attivi dello Ycl). Perché siamo in un porto pubblico vero con le suggestioni delle strutture medicee, e non in un “marina” moderno, privato ed asettico. Perché a 50 metri dai pontili e dalle banchine ci sono 1000 posti auto di parcheggio (si sta lavorando per avere anche la disponibilità per parcheggiare della banchina 75). Perché infine il clima a Livorno è già mite a metà marzo.
Insomma, c’è tutto o quasi. Sperando – e questo lo aggiungiamo noi – che arrivino anche le barche e la voglia di barca, da troppo tempo castigata in tutti o quasi gli italiani.
A.F.
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