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Innovazione ed eccellenze sul territorio livornese

Suggestiva sintesi delle imprese al vertice della qualità in un filmato della Scovavento – L’appello/denuncia del vescovo Giusti sulle troppe sacche di povertà e sulla burocrazia

I relatori alla tavola rotonda della Camera di Commercio labronica.

LIVORNO – Sembra proprio il caso di dirlo: difficile essere profeti in patria. Così per le eccellenze di nicchia nel territorio livornese: un territorio con le sue eccellenze imprenditoriali, piazzate l’altra sera in una bella iniziativa sotto la lente d’ingrandimento della Camera di Commercio labronica. Tema trattato nella sala Capraia dell’istituto, con la significativa partecipazione del vescovo monsignor Simone Giusti e la presenza di sindaci, assessori e anche imprenditori. Più un fuori-programma tra il gustoso e il patetico: la presenza del presidente della Provincia Giorgio Kutufà, che ha svolto anche un articolato intervento, dopo che poche ore prima lo stesso Kutufà aveva inviato alla stampa una pepata protesta per non essere stato incluso tra i relatori della tavola rotonda.
[hidepost]Evidentemente la sua esclusione è stata rimediata all’ultimo tuffo. E un po’ tutti hanno sogghignato quando, dopo l’introduzione al dibattito, il presidente della Camera di Commercio Roberto Nardi e lo stesso presidente della Provincia Giorgio Kutufà si sono appartati a lungo. Baruffa o spiegazioni conclusive?
Il tema delle eccellenze imprenditoriali di nicchia del territorio livornese è stato introdotto da uno spettacolare filmato della Scovavento – piccola società anch’essa di eccellenza nel settore della documentazione aziendale, ambientale e nautica – su alcune delle realtà più significative e premianti del lavoro al vertice della qualità.
Sono così sfilate sullo schermo – con immagini molto coinvolgenti – aziende come la Kaiser dell’aerospaziale, la Peperita che ha fatto dei peperoncini una cultura, la Pescia del miele, la Locman dei gioielli elbani in alta orologeria, i cantieri Filippi dei leggerissimi scafi per le competizioni remiere: e hanno parlato gli Zolesi, gli Incisa della Rocchetta, i Biagi delle conserve, i Morelli della Pec, i Mecherini delle carni. Sul filmato che testimonia tali successi, si è aperto un dibattito introdotto dal presidente della Camera di Commercio Roberto Nardi; il quale ha voluto, proprio con la testimonianza filmata, ricordare all’Italia (ma non solo) che il territorio livornese non è soltanto un amaro esempio di de-industrializzazione, o di turismo raffazzonato e un po’ di rapina come spesso viene descritto nei caotici mesi dell’estate; ma racchiude anche veri gioielli di nicchia nel mondo del lavoro, tali da meritare giudizi non contestabili di eccellenza. Si vedano le imprese citate, spesso più conosciute, apprezzate e anche invidiate, fuori d’Italia che in casa nostra. Una piccola nota di colore: sotto il porticato dell’ingresso principale della Camera di Commercio faceva bella mostra di se la micro-auto elettrica, perfettamente funzionante, dalle dimensioni di una Smart, realizzata da una delle imprese livornesi d’eccellenza.
La tavola rotonda che è seguita al filmato, coordinata dal direttore de Il Tirreno Roberto Bernabò, ha avuto un inizio dirompente con monsignor Simone Giusti. Che si è complimentato per l’iniziativa e per la capacità degli imprenditori testimoniate nel documento filmato: ma ha anche ricordato che a fronte di queste e poche altre eccellenze ci sono nel territorio crescenti e drammatiche sacche di povertà, ed ha chiesto con passione che si possa arrivare all’eccellenza anche nella solidarietà dei livornesi e delle istituzioni verso i meno fortunati. Il vescovo è sceso anche nei dettagli dei mali locali: l’eccesso di burocratizzazione che spesso rende improbo il lavoro di chi vuole fare impresa e creare altri posti di lavoro, l’insufficienza di una cultura turistica che non permette di sviluppare come si dovrebbe il business delle crociere, la scarsa snellezza decisionale degli enti locali. E a chi gli rispondeva – tra gli assessori e i sindaci convenuti – che ci sono norme e lacci e lacciuoli da rispettare, ha chiuso chiedendo segni di azione sui temi posti: che non siano domani ma subito. In chiusura è intervenuto, come già detto, anche il presidente della Provincia Giorgio Kutufà che ha battuto polemicamente sui tentativi di “cancellare” le Province ed ha ribadito la necessità di chiarire competenze e procedure della istituzione che presiede anche per poter meglio operare a sostegno delle imprese sul territorio.

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Pubblicato il
29 Dicembre 2012

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