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Guasticce, prestivaggi e futuro

Una nuova piattaforma e tanti programmi

La nuova piattaforma interportuale.

LIVORNO – In pochi mesi di attività, sei per l’esattezza, del nuovo consiglio di amministrazione dell’Interporto Toscano Amerigo Vespucci composto dal presidente Federico Barbera, dall’amministratore delegato Bino Fulceri, dal direttore amministrativo Riccardo Gioli e quello tecnico Claudio Bertini, un risultato appagante è stato “portato a casa”: la realizzazione dell’area di prestivaggio dedicato ai mezzi viaggianti sulle “Autostrade del Mare”.
Il 6 dicembre prossimo verrà infatti inaugurata la nuova piattaforma interportuale e la soddisfazione è evidente; la realizzazione dell’opera nasce dall’ingresso dell’Interporto Toscano A.Vespucci (per il 49% delle quote), insieme ad altri operatori, nella Trailer Service rappresentata da Jose Portas, Claudio Bertelli e Marco Antonini.

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Il centro direzionale.

“E’ un segnale importante: finalmente la tanto attesa sinergia fra porto e interporto comincia a concretizzarsi – dice Barbera – e molto importante è che nel consiglio di amministrazione sieda il segretario generale dell’Autorità Portuale, Massimo Provinciali; questo, insieme ai frequenti rapporti con il presidente Giuliano Gallanti, ci assicura un costante confronto utile allo sviluppo della sinergia anche per trovare soluzioni ai problemi degli spazi all’interno del porto guardando alla nostra area”. La struttura, già operativa, è dedicata agli autotrasportatori che riceveranno assistenza al suo interno (docce, lavanderia, ristoro) e ai loro mezzi di trasporto che vi saranno custoditi. 65.000 metri quadrati asfaltati e illuminati e, fra due mesi, il completamento della foresteria che ha un potenziale di 20 stanze per i pernottamenti ma anche uffici per le stesse ditte di trasporto.
L’interporto, per sua peculiarità, ha aree adatte ad attività commerciali, di logistica e produttive/industriali e perciò è idoneo per la realizzazione di molti progetti. Il momento è indubbiamente critico, spending review e difficile reperibilità dei finanziamenti sono realtà innegabili, ma qualsiasi possibilità per operare in ciascuno di questi settori viene vagliata dal nuovo CdA.
Nella società Interporto lavorano in tutto sette persone, i quattro consiglieri citati e tre impiegati, ma dentro l’area 35 imprese danno lavoro a circa 700 persone e nonostante le difficoltà, che Barbera non nega, c’è anche la realtà di 180 milioni di euro di patrimonio, di cui 80 realizzati con fondi pubblici ed il rimanente composto da risorse proprie ed istituti di credito. “La crisi economica generale ha rallentato anche l’attività immobiliare e naturalmente l’interporto ne soffre – dice il presidente – è certo che la situazione comporti molta attenzione ma la seguiamo con grande impegno e siamo fiduciosi”.
“Stiamo valutando insieme alla Dogana di riservare 5.000 metri quadrati alle merci sequestrate oltre alla possibilità di effettuare le operazioni doganali al nostro interno – informa l’amministratore delegato Fulceri – e lavoriamo al progetto della tutela della merce allo stato estero nei passaggi telematici fra noi ed il porto. Intanto l’area di 20.000 metri quadrati per la riparazione dei container frigo a breve sarà ultimata e nel 2013 riusciremo poi con tutta probabilità a dar inizio ai lavori del magazzino di celle frigo per merce refrigerata mentre un importante impianto frigorifero destinato all’ortofrutta è già operativo. Altri progetti per il 2013 sono il restauro del ponte di scavalco della Tirrenica per il diretto collegamento ferroviario dell’interporto al porto che ha l’impegno del finanziamento da parte della Regione ed oggi comunque è al vaglio del CIPE, e poi l’altro, già noto, del mercato ortofrutticolo”.
Obiettivo della struttura è naturalmente lo sfruttamento delle aree ancora a disposizione che oggi rappresentano il 70% del totale (400.000 metri quadrati liberi e disponibili, tutti urbanizzati di cui 170.000 edificabili) anche con l’aiuto dalla recente modifica della normativa urbanistica del Comune di Collesalvetti che rende possibili gli investimenti con parziale destinazione industriale. Pochi giorni fa Interporto ha inoltre emesso un avviso esplorativo di manifestazione di interesse per vendere due aree al suo interno a destinazione commerciale – 30.368 mq la prima e 6.605 la seconda – facilmente accessibili dallo svincolo ovest della SGC FI-PI-LI, i cui dettagli sono visibili sul sito dell’interporto. Poi, nell’ottica del progetto City Logistic, c’è la realizzazione della connessione stradale dell’area con la viabilità provinciale attraverso la strada statale 55 per avvicinare l’Interporto alla città di Livorno e farlo diventare punto nevralgico di raccolta e distribuzione della merce nel nucleo cittadino.
Sarà consegnato a breve anche il centro direzionale: 5.000 mq di uffici, da affittare o vendere, in un edificio modernissimo e funzionale. Barbera ci parla poi di quello che ritiene il suo progetto ideale: sfruttare la mancata realizzazione del previsto hotel – che oggi fa mostra di sé come opera incompiuta nell’area commerciale dell’Interporto – per farla diventare un outlet di grandi firme italiane. “E’ uno dei miei “sogni nel cassetto” – dice il presidente – riusciremmo a sfruttare la nostra posizione creando sinergia con il bacino di utenza della futura Ikea che sorgerà a 10 km da noi e con i crocieristi del porto che è a 5 km; è vero che è ancora un’idea, dovremo portare avanti un progetto e trovare le fonti per poterlo finanziare, ma dato il suo alto potenziale di rendimento lo riteniamo molto importante, inoltre non vogliamo piangerci addosso per tutte le carenze che il nostro territorio accusa (mancanza di infrastrutture, fondali inadeguati etc) ma puntare invece alle opportunità che ci offre e questa è una di quelle”.
Si prospetta quindi un futuro prossimo denso di programmi molto importanti per la crescita ed il consolidamento dell’Interporto; a fine mese ci saranno inoltre anche incontri con rappresentanti di istituzioni governative ed industriali olandesi utili per trarre spunti e da cui potrebbero nascere opportunità e sinergie fra imprenditori.
Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
28 Novembre 2012

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