Corazzata “Roma”, il ricordo

Carlo Bergamini
ROMA – Sabato 8 settembre e domenica 9 si ricorda nella capitale con una solenne cerimonia il 69º anniversario dell’affondamento della corazzata “Roma”, avvenuto al largo dell’isola della Maddalena (bocche di Bonifacio) da parte di uno stormo di bombardieri tedeschi con bombe radioguidate “Fritz”.
Il programma del mesto cerimoniale – morirono sulla bella nave italiana i tre quarti dei marinai e la quasi totalità degli ufficiali, compreso l’ammiraglio Carlo Bergamini allora comandante generale della squadra navale – prevede che il sindaco di Roma Gianni Alemanno consegni in Campidoglio all’associazione “Regia nave Roma” la bandiera del Comune. Successivamente il gonfalone sarà consegnato al municipio di Port Mahon, sulle isole Baleari, dove furono trasportati dai cacciatorpediniere che li avevano raccolti, i superstiti della corazzata, in gran parte feriti o ustionati gravemente.
[hidepost]Sull’isola esiste ancora, presso la capitale di Minorca, un piccolo cimitero italiano che custodisce le salme di 26 di quei naufraghi che non ce la fecero malgrado le cure dei medici spagnoli.
Proprio di recente, a rinverdire la tragedia della corazzata “Roma”, c’è stata la scoperta del relitto, che era stato cercato per decenni, grazie a uno speciale robot subacqueo ideato e utilizzato dall’ingegner Guido Gay. Quella che fu la più bella e più potente nave da guerra della marina italiana giace a oltre 1.000 metri di profondità, spezzata in due tronconi, in un canalone che l’ha tenuta a lungo nascosta. L’ingegner Gay ha anche deciso di non fornire pubblicamente foto e indicazioni del relitto “per rispettare la tomba dei 1.352 marinai italiani” che perirono nella tragedia. In occasione delle celebrazioni dovrebbero anche essere proiettati alcuni spezzoni del filmato che è stato realizzato sul fondo del mare grazie al robot di Gay.
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