Livorno sogna: che la Zim torni a casa?
LIVORNO – Proviamo un attimo a crederci: un’ipotesi, o se preferite una speranza dei livornesi, che dalla separazione “per colpa” dopo quasi mezzo secolo di matrimonio con Zim c’erano rimasti davvero male.
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Proviamola, questa speranza: che Zim cioè torni a casa, come tante mogli fedifraghe le quali alla fin fine si accorgono che è meglio un marito un po’ sgangherato ma ben noto nei pregi e nei difetti di un amante che promette il paradiso e regala poi al massimo un purgatorio.
In questi giorni gira la voce che Zim starebbe considerando di tornare anche a Livorno con la programmazione dell’anno prossimo, chiudendo l’esperienza del solo scalo a Genova. Gira la voce che sulla scelta potrebbero influire parecchi argomenti: il non esaltante consuntivo di Genova, il fatto che molti consolidati traffici di Livorno sono finiti nelle navi della concorrenza, la crescente efficienza del Terminal Darsena Toscana ormai quasi totalmente “genovesizzato” rispetto alle intemerate dei portuali-padroni. Poi ci sono – o ci sarebbero: meglio continuare con il condizionale dubitativo – anche altri temi, più sottili per chi valuta tutto solo sul piano commerciale: la forte comunità ebraica labronica, che certo non gradì l’abbandono della “loro” compagnia, i traffici tradizionalmente legati a Camp Darby, la storica collaborazione con Angelo Roma, che oggi è tornato uomo libero dopo l’esperienza Toremar. Insomma, di ipotesi ne possiamo fare parecchie: attendibili o campate in aria che siano.
Naturalmente se ciò dovesse avvenire, sarebbe certo preceduto da una trattativa: con il terminal, ma anche con l’Autorità portuale, con i gestori dei servizi portuali (rimorchio, ormeggi, bunker, eccetera). Non ci risulta che ci sia ancora qualcosa e lo stesso Angelo Roma dice di non saperne niente. Vogliamo credergli? Essendo uomo d’onore, va creduto. Ma essendo uomo d’onore, se avesse avuto la consegna del silenzio la rispetterebbe anche con gli amici. Insomma, non ci resta che aspettare. Ovviamente sperando.
A.F.
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