Assoporti spaccata dopo Nerli al vertice provano a ricucire
Ribadita la volontà di tenere unita l’associazione e di cercare ancora una soluzione condivisa – Il comunicato ufficiale e una nota Ansa sul tema del “vinca il migliore”

Luigi Merlo

Pasqualino Monti
ROMA – Com’è noto, l’attesa riunione del consiglio direttivo dell’Associazione Porti Italiani Assoporti è finita con una fumata nera per l’indicazione di un’eventuale candidatura unanime alla presidenza post-Nerli da parte dei “tre saggi” incaricati di consultare i colleghi.
“Essendo state espresse indicazioni sostanzialmente equivalenti per due candidati alla presidenza – dice una nota ufficiale – e non risultando, al momento, una scelta univoca, è stato deciso di proseguire il lavoro del comitato di designazione. Le due candidature presentate (Luigi Merlo e Pasqualino Monti, n.d.r.) sono, infatti, sia in termini di peso associativo che di indicazioni individuali, da considerarsi non risolutive per una chiara e netta individuazione di una maggioranza.
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“D’altra parte – continua la nota – tutti i presidenti hanno ribadito una forte volontà di mantenere unita l’Associazione e di provare a trovare soluzioni condivise per il prosieguo della vita Associativa.
“Per questo motivo il consiglio direttivo dell’associazione ha deciso unanimemente di rinviare l’assemblea Generale, (che era stata fissata per giovedi 21 giugno, n.d.r.) chiedendo a Nerli di convocarla per il prossimo mese di luglio”.
A questo che è stato il comunicato ufficiale dopo l’ultimo direttivo, è seguita una nota Ansa – sembra concordata solo al vertice dei due schieramenti, cioè tra Merlo e Monti – in cui si lancia la proposta di una “unica cabina di regia congiunta nella quale la fiducia della maggioranza dei porti in entrambi si traduca effettivamente in operatività a favore del settore”. La nota continua nel suo elemento sostanziale dicendo ancora: “In altre parole ci poniamo entrambi a disposizione della portualità con l’impegno – entrambi senza emolumento, entrambi ugualmente responsabili – di mettere a fattore comune professionalità, conoscenza, contatti, relazioni, per una squadra coesa e forte”. Il documento conclude ricordando i molti importanti appuntamenti in corso per le sorti della portualità italiana e la necessità di non generare fratture in uno schieramento già martoriato dai troppi fronti di guerra.
Fuori dalle formule, l’offerta di Merlo e Monti sembra essere quella di una ricucitura per un lavoro comune, con il risultato della prossima consultazione dei “saggi” (a breve) che sarà accettato anche dalla controparte in forma pienamente collaborativa. Frattura scongiurata dunque: più che una diarchia formale (due presidenti, il che non è consentito dallo statuto) un presidente e un vice a pari dignità e pari peso operativo. Può funzionare? Nei prossimi giorni vedremo come la prenderà la “base” dove non tutti gli animi a ieri erano disposti ad obbedir tacendo.
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