Assemblea Federagenti tra crisi e speranze (e lo spiraglio dell’autonomia finanziaria)
La relazione del presidente Gallo con l’analisi dei problemi dei vari settori del cluster marittimo – Forte richiamo per lo sviluppo del cargo ferroviario – La liberalizzazione dei servizi portuali e il riconoscimento agli armatori italiani – Il vertice della federazione prorogato a fine anno

Il saluto del presidente di Napoli Luciano Dassatti.
NAPOLI – Grande partecipazione, come previsto, alla 63ª assemblea generale di Federagenti tenutasi nella Sala Dione della Stazione Marittima. Il saluto di benvenuto è stato portato dal presidente Assoagenti di Napoli Andrea Mastellone che ha auspicato la realizzazione in tempi brevi del progetto approvato dalla Comunità Europea per la costruzione di opere ed infrastrutture che saranno di grande impulso per lo sviluppo del porto campano e di tutta la regione (lo illustreremo nei dettagli con il nostro Quaderno di maggio in arrivo). A seguire il saluto del direttore marittimo della Campania e comandante del porto di Napoli ammiraglio Domenico Picone e quello dell’ammiraglio Luciano Dassatti, presidente dell’Autorità portuale ospite, che ha sensibilizzato i partecipanti affinché queste riunioni non diventino “inutili liturgie” spronando il cluster ad agire “forte della propria forza”.
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Un aspetto dell'affollata assemblea.
La parola è passata al presidente della Federagenti Filippo Gallo che ha rivolto un appello affinché si affrontino questi momenti “di crisi nella crisi” con l’ottimismo – dote indispensabile all’imprenditore – ed ha proseguito descrivendo l’attuale momento del settore caratterizzato da un eccesso di capacità di stiva e dall’aumento del costo del carburante (+75% in due anni).
Federagenti auspica da tempo un maggiore utilizzo della rotaia anche nel nostro Paese. Siamo ancora al 1º posto in Europa per l’import via mare ed il terzo per l’export, nel traffico passeggeri al primo posto per base e destinazioni delle crociere. La sovracapacità di stiva con conseguente flessione dei noli è divenuta insostenibile per le compagnie.
Federagenti chiede con forza – ha detto ancora Gallo – un decreto ad hoc sui dragaggi e la sua approvazione definitiva entro l’estate. Relativamente alle infrastrutture: il loro funzionamento è indispensabile per l’aumento dei flussi di traffico, ed è ingiustificato il ritardo nell’applicazione della norma UE sullo Sportello Unico. L’inadeguatezza del nostro sistema ferroviario produce uno spostamento di circa 700.000 teu annui sui porti del Nord Europa (unico esempio positivo italiano – ed obiettivo da perseguire – lo scalo di La Spezia che, con il centro di S. Stefano Magra ottiene una quota di traffico ferroviario del 27%). Si nota che – ha detto Gallo – malgrado i cambi di Governo, gli stanziamenti significativi continuano ad essere riservati prevalentemente all’autotrasporto. Sui costi minimi l’auspicata liberalizzazione non si è vista e si avverte la sensazione che il Governo voglia fare un passo indietro. Nel Dry Bulk la situazione è complessa con noli ai minimi termini e massimo ribassamento da 26 anni a questa parte. Il segmento più colpito è quello delle grandi rinfusiere. Tanker: forti trasformazioni nella logistica del prodotto per l’introduzione di nuove tecnologie e per lo spostamento delle raffinerie dall’Occidente all’Oriente. Nonostante la prevista crescita delle gasiere a fronte della chiusura di alcune centrali nucleari molte navi saranno destinate alla demolizione per equilibrare la domanda all’offerta nel medio/lungo termine. Gli analisti parlano di un miglioramento possibile già dal 2013. Crociere: il settore è solido e cercherà di affrontare un 2012 difficile per crisi economica e flessione delle tariffe. Sul fronte Yachts la sezione dedicata di Federagenti è stata fondamentale per rivedere l’imposizione della tassa di stazionamento – trasformata in tassa di proprietà e meno pesante – evitando la fuga dei megayachts dalle nostre coste con perdite che potevano essere superiori al miliardo di euro. Riguardo la liberalizzazione dei servizi la Federagenti è impegnata per una rapida attuazione delle nuove disposizioni ed in materia di diritti fissi la battaglia contro la sentenza dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sanzionatrice di 14 agenzie marittime e di due associazioni, è in corso e se ne attende con fiducia la sentenza.
Infine Filippo Gallo ha parlato dell’autonomia finanziaria delle Autorità Portuali riconoscendo al Governo un impegno, fino a ieri assente, a realizzare un pur parziale autofinanziamento degli investimenti e nuove procedure per la determinazione dei costi e delle tariffe.
Al termine della relazione di Filippo Gallo è seguito l’intervento del presidente di Confitarma Paolo d’Amico che ha parlato dello stretto legame esistente fra gli armatori e gli agenti marittimi. d’Amico ha portato una nota di fiducia nel Paese ricordando come la flotta armatoriale italiana sia aumentata in pochi anni di 10 milioni di stazza. “L’Italia sa fare sistema quando vuole” ha detto il presidente e si è detto vicino alle parole di Luciano Dassatti ed intenzionato a fare il possibile affinché qualcuno lo ascolti.
Il presidente di Assoporti Francesco Nerli ha denunciato la “mancanza totale di governo in questi ultimi anni nel settore” richiamando alle proprie responsabilità chi doveva fare e non ha fatto. “C’è bisogno che il Pubblico rilanci una politica degli Stati per la crescita e per l’integrazione europea senza la quale il Mezzogiorno rischia di essere emarginato”.
Nel suo intervento il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ammiraglio Pierluigi Cacioppo ha ricordato il decreto Salva Coste e le migliorie possibili apportabili.
Ha preso la parola il presidente della Commissione dei lavori pubblici senatore Luigi Grillo dando notizia della ripresa dell’iter normativo sulla governance dove, riferisce, c’è piena condivisione dei parlamentari e del quale si attende l’approvazione nei prossimi 15 giorni. Riguardo l’autonomia finanziaria il progetto di Grillo prevede un 1% del gettito Iva che darebbe ai porti accesso ai finanziamenti e di qui agli investimenti. Infine nelle parole del direttore generale Infrastrutture per la navigazione Cosimo Caliendo l’approvazione di quanto relazionato da Federagenti ed il richiamo ad un unico disegno strategico della portualità italiana superando i particolarismi delle regioni.
Al termine delle relazioni non sono mancati gli apprezzamenti ed i commenti dei qualificati presenti. Si poteva cogliere la passione degli operatori e l’impegno a reagire alle difficoltà derivanti dalle note situazioni strutturali aggravate dallo stato di crisi. Al proposito, nel raffronto delle parole attuali del presidente Gallo con quelle della relazione dell’anno precedente, si conferma il dibattuto tema di incrementare il trasporto su rotaia visti anche i costi crescenti di carburanti e tassazioni gravanti sul trasporto su gomma. La Federagenti continuerà a porsi come collaboratrice e stimolo all’autorità politica per prima chiamata ad una risposta indifferibile e determinante in tema di infrastrutture. E’ la differenza tra predisporsi a cogliere l’opportunità di ripresa o sancire il decadimento irreversibile del Paese ai margini dell’Europa. Nelle persone peraltro si è chiaramente colta l’insofferenza verso tutto ciò che di “politico” e “burocratico” determina ritardi e passività.
Il presidente Gallo ha visto prorogato il suo mandato dall’assemblea pomeridiana dei soci sino a fine anno; ciò gli consentirà di concludere gli importanti temi (candidatura italiana per la 42ma assemblea annuale di FONASBA a Venezia il prossimo ottobre ed aggiornamento della legge professionale sulla normativa delle liberalizzazioni) in cui è attualmente impegnato.
Cinzia Garofoli
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