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Ricorsi, presto l’esame

Intervista agli avvocati dello studio livornese che tutela circoli e operatori portuali

Damiano Vaudo

Marco Paggini

LIVORNO – La Commissione Tributaria Provinciale di Firenze ha fissato per i prossimi giorni le udienze per discutere la sospensione degli atti di accertamento ed irrogazione delle sanzioni relative alle famigerate addizionali sul demanio marittimo.

Come noto è al vaglio la legittimità delle imposte regionali addizionali sulle concessioni demaniali.

Abbiamo chiesto notizie agli avvocati Damiano Vaudo, Marco Paggini ed Alessandro Personi dello Studio Legale Associato Vaudo Paggini & C. che sta curando le pratiche per numerosi concessionari della costa livornese e del porto.


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Alessandro Personi


Quali novità, dopo le impugnative del c.d. “Popolo delle barchette”?

“… e non solo! Il coro di proteste che si è sollevato nei confronti dell’applicazione delle imposte da parte della Regione è stato infatti unanime tra tutti gli operatori del porto ed il nostro Studio ha ricevuto richieste di assistenza da gran parte dei circoli che aderiscono al Consorzio Nautico di Livorno, da imprese terminaliste ed operatori della cantieristica e della nautica nell’ambito portuale. Di recente, dopo aver impugnato gli atti che la Regione ha notificato ed iscritto a ruolo i ricorsi, la Commissione Tributaria ci ha comunicato la fissazione delle udienze di sospensiva”.

Quindi a breve la questione sarà risolta…

“Le prossime udienze sono fissate solo per l’esame della sospensione dell’esecutività degli atti. L’esame del merito della vicenda dovrà essere invece affrontato successivamente, anche se riteniamo che la documentazione depositata sarà sufficiente ad esaurire l’attività istruttoria e che quindi si potrebbe giungere speditamente ad una decisione sulla materia. A questo proposito sarebbe stata auspicabile una trattazione congiunta dei numerosissimi ricorsi presentati ma gli stessi sono stati suddivisi tra varie sezioni della Commissione Tributaria e ciò non agevola né la trattazione complessiva delle controversie da parte nostra, né – riteniamo – una presa di posizione uniforme da parte della Commissione Tributaria, rimanendo aperta la possibilità di contrasto tra le decisioni delle varie sezioni”.

Quali potrebbero essere gli effetti di decisioni non univoche tra le varie sezioni interessate.

“Le sezioni sicuramente valuteranno in maniera equanime i ricorsi ma, nell’ipotesi di decisioni contrastanti, l’effetto dissuasivo nei confronti della Regione risulterebbe indebolito: non possiamo infatti non ricordare che i ricorsi in questione interessano solo le imposte e le sanzioni relative all’anno 2006, e non quelle per gli anni successivi”.

Quali sono le ragioni che giustificano le opposizioni all’imposta?

“I motivi sono molteplici. Tra questi: il mancato trasferimento alla Regione Toscana delle funzioni amministrative relative ai porti e alle aree di preminente interesse nazionale, come il porto di Livorno; l’attribuzione di tali funzioni all’Autorità Portuale; la funzione di risorsa propria dell’Autorità Portuale che deve essere riconosciuta al canone concessorio; il sistema di determinazione dei canoni concessori e così via”.

… e poi vi sono le recenti determinazioni del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti…

“Il ministero è intervenuto a più riprese, nel corso degli anni, sul tema ed ha costantemente ribadito l’inapplicabilità dell’imposta addizionale alle concessioni rilasciate dall’Autorità portuale. La recente circolare n. 45 ribadisce tale indicazione, attestando inoltre la comune posizione raggiunta anche dal ministero dell’Economia e delle Finanze con la recente nota n. 3049 del 28 febbraio 2012. Permane comunque un conflitto tra il ministero e la Regione Toscana sul punto…”

Considerato l’interesse della questione, aspettiamo aggiornamenti.

“Sicuramente. La questione interessa infatti gran parte dei diportisti cittadini sia in quanto soci dei Circoli Nautici, sia in quanto fruitori dei servizi alla nautica che i Circoli offrono. Senza parlare poi dei legittimi interessi degli operatori professionali, che già versano somme non indifferenti all’Autorità portuale per poter utilizzare le concessioni, offrire servizi al pubblico e lavoro ai dipendenti. Il ministero e l’Autorità portuale, sul punto, hanno sempre manifestato la loro sensibilità”.

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Pubblicato il
2 Maggio 2012

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