Assoporti va a Cagliari per “rifondarsi” ma prima dal viceministro sulle urgenze
Domani l’associazione si incontra con Mario Ciaccia (Trasporti) su dragaggi, burocrazia delle concessioni e finanziamenti – Il nodo gordiano delle tariffe dei servizi portuali

Mario Ciaccia
ROMA – La presidenza Nerli di Assoporti è ormai a scadenza e si è fatta ormai aperta – tanto da meritare paginate anche sui grandi quotidiani – la “road map” per la successione.
Come abbiamo scritto una settimana fa, le due anime di Assoporti si scontrano ovviamente anche sui nomi, sebbene al momento solo per pretattica. Abbiamo ricordato che le candidature più probabili sono quelle dei due senatori: Lorenzo Forcieri di sinistra e Piergiorgio Massidda di centrodestra, l’uno presidente di La Spezia l’altro di Cagliari. Altrettanto gettonati i nomi di Pasqualino Monti (Civitavecchia) e di Marina Monassi (Trieste) con una certa prevalenza per il primo tra i due presidenti vicini al centrodestra, anche per questioni logistiche (Monti opera a un passo da Roma, Caput Mundi ); mentre per la sinistra non si fa per non bruciarlo ma ha sostenitori per le riconosciute capacità di mediatore Luciano Guerrieri (Piombino), attuale vicepresidente della gestione Nerli (e questo peraltro non l’aiuta). Poi c’è l’outsider Giuliano Gallanti (Livorno) che il giornale genovese dava qualche giorno fa per “l’uomo della possibile mediazione” citandone i titoli e le esperienze; e che sembrerebbe non sgradito anche alla sempre più forte fazione degli anti-Nerli per le sue qualità di uomo al di sopra della bassa cucina e di importanti relazioni internazionali.
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Di questo e di altro si parlerà il 26 e 27 aprile a Cagliari in un’assise (proposta da Massidda e accettata da tutti) che si è posta l’obiettivo di una “rifondazione” tout court di Assoporti. Parola, “rifondazione” che non piace a molti, che sembra essere invece la volontà di fatto perché nell’incontro di lunedì 2 aprile a Roma, con Nerli messo duramente sotto accusa praticamente da tutti (l’hanno difeso Annunziata, Mariani e in parte Guerrieri). Nerli a sua volta si è dimostrato roccioso: aveva promesso di lasciare la carica due mesi prima della scadenza naturale (che è a giugno) ma ci ha ripensato, sostenendo che non ci sono le condizioni per un’uscita anticipata (e c’è stato un duro scontro con Canepa di Ancona, che gli ha ricordato l’impegno). A sua volta Nerli ha chiesto in che veste potrà intervenire all’assise di Cagliari: e gli sarebbe stato risposto che potrà andarci come “uno inter pares”, non certo da presidente. Insomma, il disagio interno è palese e i nodi sono tutt’altro che sciolti. Rimane da capire se a Cagliari a fine mese qualcuno sarà in grado di brandire la spada di Alessandro e tagliare il nodo gordiano con un nome accettato da tutti.
Un elemento di chiarificazione potrebbe venire dall’incontro che Assoporti avrà domani, giovedì 12, con il viceministro dei Trasporti Mario Ciaccia sulle problematiche più urgenti del cluster portuale. Assoporti ha già stabilito una carta delle priorità e spingerà sulla semplificazione dei dragaggi (tema molto caro a Luciano Guerrieri che ne è il titolare nella stessa Assoporti) sulle procedure burocratiche per le concessioni e i piani regolatori, e infine sull’autonomia finanziaria, malgrado continui su questo punto il fuoco di sbarramento del ministero dell’economia. Il presidente di Venezia Costa spinge anche – e ne ha fatto motivo di un duro intervento in Assoporti – sulle tariffe dei servizi tecnico-nautici, rimorchiatori in primo luogo, che oggi sono determinate dall’Autorità Marittima e che le Autorità portuali rivendicano invece come “cosa propria”. E anche questo sarà un altro dei temi caldi al momento in cui il governo Monti vorrà (o potrà) dedicare qualche attenzione ai porti e ai loro problemi.
A.F.
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