Commissari, vil razza dannata…
LIVORNO – A dirla tutta, non è certo un metodo nuovo, quello di “calare” sui porti commissari governativi: né di chiedere a gran voce di farlo.
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Quindi i due casi di questi ultimi tempi, il commissariamento dell’Authority di Marina di Carrara e la richiesta di un gruppo di parlamentari del Pdl di commissariare quella di Bari – presentata formalmente al presidente Monti e al ministro Passera nei giorni scorsi – non dovrebbero stupire. Siamo, o rimaniamo, nella media.
Però val la pena di occuparcene un attimo perché in entrambi i casi ci sono esposti, contro-esposti, considerazioni legittime e qualche condimento velenoso. Che insomma, nella morta gora delle novità vere di questo povero Paese, alla fine fanno notizia.
Partiamo da Marina di Carrara: vox populi, ovvero il gossip generalizzato, dice che la nomina di un successore di Guccinelli non c’è stata perché si aspetta il risultato delle elezioni amministrative, e se il sindaco attuale sarà riconfermato (come pare scontato) sarà il suo candidato a farcela. Visto, tra l’altro, che la terna non è stata rifiutata, ma solo “congelata” per scadenza dei termini. In questo quadro, si inseriscono gli esposti-fiume del capitano di lungo corso Francesco Menconi, che prendendo spunto dalle vicende tragicomiche del progetto di porto turistico della società Michelangelo, spara a zero contro i diciott’anni nei quali la stessa Autorità portuale “non è riuscita a presentare un piano regolatore portuale decente”. Menconi non si limita a lenzuolate di esposti ma gestisce anche un blog su cui, in collaborazione con agenzie marittime locali, approfondisce i vari temi: e conduce la sua battaglia per la nomina del segretario generale del porto.
A Bari la vicenda è più politicizzata, almeno a prima vista. Tredici parlamentari del Pdl, con primo firmatario Simeone Di Cagno Abbrescia, chiedono formalmente di commissariare l’Autorità portuale presieduta da Francesco Palmiro Mariani (recentemente riconfermato per il secondo mandato) “ a seguito di gravi irregolarità accertate durante la sua gestione” rifacendosi anche al primo commissariamento subìto dal Mariani nel 2009 dall’allora ministro dei trasporti Altero Matteoli e poi revocato. Secondo la nuova accusa dei tredici parlamentari “l’Autorità portuale di Bari ha perduto la quasi totalità dei finanziamenti assegnati per le infrastrutture conseguendo la maglia nera in quanto da sola ha perduto quasi il 95% dei fondi complessivamente revocati alle Autorità portuali italiane”. L’appello al governo è contenuto in cinque fittissime pagine di rilevazioni accusatorie, presentate il 7 marzo alla Camera. Senza, al momento, alcuna risposta. Da chiederci: arriverà, o sarà demandata ai posteri?
A.F.
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