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La Svizzera guarda alla Liguria e rilancia sulla ferrovia cargo

Un importante convegno a Lugano partendo dalla crescita delle dimensioni (e dei Teu’s) delle moderne fullcontainers – L’interesse dei grandi gruppi privati – Le direttrici

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LUGANO – Dalla Svizzera i porti della Liguria hanno lanciato la sfida a quello del North Range europeo. Facile a dirsi: ma secondo il recentissimo convegno (tema: “sotto il Gottardo cosa?”) cui hanno partecipato i tre presidenti dei porti liguri, la prossima apertura dei nuovi tunnel con la Svizzera potrebbe dare chances nuove al range tirrenico, se anche in Italia si accelerassero gli interventi sulla rete ferroviaria.

Un’ipotesi o una vana speranza?

Di convegni, si è sempre detto, sono piene le fosse: ovvero di progetti che delineano speranze destinate a rimanere tali ce ne sono ogni giorno. Questo di Lugano tuttavia ha avuto dalla sua il solido pragmatismo svizzero e una serie di dati alla mano. Cristoforo Canavese per Savona, Luigi Merlo per Genova e Lorenzo Forcieri per la Spezia, a differenza di quanto avviene in altri “sistemi” portuali che operano (o meglio: non operano) se non sulla carta hanno presentato proposte e analisi concrete.


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Partendo da un dato (vedi tabella qui sopra) che certifica la continua crescita, ormai esponenziale, delle dimensioni delle portacontainers e del relativo carico in Teu. A fronte di singole navi che ormai si avviano a trasportare più di 15 mila Teu per unità, molti parametri di trasporto anche terrestre vanno rivisti; e non si può non puntare, per non trasformare le strade in bolge dantesche, sulle ferrovie e sui treni-blocco.

La Svizzera a sua volta ha confermato per il 2016 l’apertura del tunnel del Gottardo e per il 2019 di quello del Monte Ceneri. E ha fatto il punto sui suoi investimenti sulla tratta ferroviaria Lugano-Medrisio-Malpensa che potrebbe essere inaugurata già tra due anni, nel 2014. In compenso l’Italia è in ritardo sulla Chiasso-Milano, cui potrà ovviare solo parzialmente l’utilizzo della linea via Luino.

A fronte di questi programmi sulle ferrovie, si profila la chiusura per tre anni del vecchio tunnel autostradale del Gottardo, che porterebbe all’isolamento quasi totale di una parte della Svizzera. L’occasione di potenziare la ferrovia dunque è strategica sia per i porti italiani che per le aree della Svizzera che sono accreditate per il maggiore sviluppo industriale e per crescita economica, e che guardano all’asse logistico Liguria-Ticino-Germania-North Range.

In questo quadro i porti liguri hanno presentato le proprie credenziali. Savona in particolare il costruendo terminal container ad alto fondale, Genova i nuovi investimenti, La Spezia i risultati record in fatto di produttività. Chi poi ha puntato sulla ferrovia, come il gruppo Orsero di Vado che sta potenziando i collegamenti veloci per il suo business dell’ortofrutta, vede nel miglioramento delle interconnessioni con la Svizzera un’occasione da non perdere.

Dal convegno è partito anche un invito a Trenitalia Cargo di tornare a contare nel settore in modo non marginale. Un segnale può essere – è stato detto – il suo ingresso nella Fernet dell’Autorità Portuale di Savona in collaborazione con gruppi privati come Gavio, Orsero e Fuorimuro. E anche a Genova entro aprile ci saranno proposte in questa chiave. Nella speranza che anche il governo italiano passi dalle parole di appoggio ai fatti più concreti.

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Pubblicato il
10 Marzo 2012

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