A Belgrado l’Italia dei servizi
ROMA – COR. LOG. – Corridoi paneuropei – Piattaforma di servizi logistici e produttivi in Serbia è la sfida italiana finanziata dal ministero dello Sviluppo Economico che verrà presentata dal vice presidente di Unioncamere, Antonio Paoletti, a Belgrado e Novi Sad nella missione economica nazionale che si svolgerà dal 13 al 15 marzo prossimi.
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Una missione economica che vedrà contestualmente impegnate 26 aziende italiane di diversi settori produttivi. “Le opportunità in questo paese – commenta Antonio Paoletti – e nei Balcani più in generale costituiscono per le imprese una occasione fondamentale proprio in una contingenza economica che ha messo in ginocchio il sistema Italia”.
Il progetto attuato da Unioncamere e promosso dall’azienda speciale Aries della Camera di Commercio di Trieste con partner italiani, quali le aziende speciali Promos Milano, I-Ter Udine e Metropoli Firenze e serbi, come la Camera dell’Economia della Serbia, la Camera regionale per l’Economia, il Porto e la Zona Franca di Novi Sad (Provincia autonoma di Vojvodina), intende favorire la crescita della presenza italiana nell’area del Sud-Est e dell’Est Europa dell’interscambio commerciale attraverso l’utilizzo dell’area della piattaforma di servizi logistici e doganali del porto di Novi Sad.
Attraverso la piattaforma, i prodotti esportati dall’Italia potranno essere distribuiti, lavorati e ri-esportati dalle imprese italiane nei mercati locali e in quelli dell’Est europeo, con un notevole risparmio sui dazi e sulle procedure doganali. Il tutto beneficiando dell’accordo di libero scambio tra la Federazione Russa e la Repubblica di Serbia.
Si intende, pertanto, favorire l’aumento dell’utilizzo delle infrastrutture logistiche e della zona franca di Novi Sad da parte degli operatori italiani anche con l’insediamento delle loro attività imprenditoriali.
Il progetto è stato formalmente avviato il 1º gennaio 2012 e prevede 24 mesi per la sua realizzazione attraverso azioni progettuali che saranno finalizzate a generare insediamenti produttivi in Serbia, nonché incrementare i volumi in uscita verso quel Paese e il Sud Est Europa, ma in particolare anche il grande mercato russo.
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