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Assoporti verso un forte rilancio “Fare squadra e lavorare uniti”

In un incontro con l’attuale vertice dell’associazione, la proposta di una “giornata di riflessione” e di una prossima assemblea con forti obiettivi condivisi

Piergiorgio Massidda

ROMA – Il “pronunciamento” all’interno di Assoporti, che in qualche momento ha rischiato di spaccare in due l’associazione, ha trovato un momento di intelligente mediazione nell’incontro – già preannunciato su queste colonne – tra l’attuale vertice e una delegazione dei porti più critici, con il presidente dell’Authority di Cagliari senatore Piergiorgio Massidda come portavoce.

In stretta sintesi, la proposta del presidente Massidda a Nerli è stata quella di prendere come punto di rilancio di Assoporti una più sostanziale azione di lobby per la portualità italiana, focalizzata a proposte concrete al governo per il rilancio del comparto; e nello stesso tempo alleggerendo struttura, organizzazione e costi dell’associazione stessa anche con un cambio della guardia al vertice che apra a nuovi contributi.


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La proposta del presidente Massidda – che è relativamente nuovo nel mondo dei porti ma ha dalla sua un’esperienza di oltre tre lustri in Parlamento – è stata valutata positivamente e avrà come prossima iniziativa una “giornata di riflessione” tra tutti gli associati per varare le iniziative concrete sia interne che nei confronti del governo.

Presidente Massidda, avete dunque fumato il calumet della pace con Francesco Nerli?

”Voglio premettere che nessuno ha disconosciuto o disconosce la grande esperienza e capacità personale dell’amico Francesco Nerli. Tantomeno, nessuno di noi “critici” ha mai pensato di chiedere di defenestrarlo o di metterlo sotto processo. Il nostro punto di vista, che riteniamo sia stato accolto nell’ultimo incontro, è che Assoporti deve cambiare: essere più leggera, meno verticistica, più a stretto contatto con il governo (con ogni tipo di governo) con il fine principale di fare azione di lobby a difesa della portualità italiana. Certo, non sono mancate divergenze di idee su alcuni aspetti della presidenza Nerli: gli alti costi della struttura, il discusso contratto con un’agenzia di notizie che non ha dato risultati pari all’impegno economico, le difficoltà a rapportarsi con i governi, la carenza di azioni strategiche e collegialmente condivise per una vera politica nazionale della portualità. Ma ripeto che non c’è niente di personale nei confronti del presidente, anche da parte di coloro che non sono riusciti ad avere con lui il giusto feeling. A noi interessa rilanciare Assoporti facendone uno strumento forte e coeso insieme di collaborazione e di pressione nei confronti del governo e del parlamento perché la portualità italiana abbia finalmente riconosciuto il proprio ruolo”.

Si è parlato di una prossima giornata di riflessione.

“E’ la proposta che ho presentato e che mi auguro sia stata accolta davvero nella piena consapevolezza che è di interesse generale. Anche perché i temi sui quali confrontarci per trovare una sintesi comune sono fondamentali: il rapporto con il governo, ma anche un ritorno alla piena coesione interna per avere più forza nelle azioni di lobby, e infine la soluzione della antica dicotomia tra cooperazione e competizione all’interno della stessa portualità nazionale”.

I tempi per il rilancio di Assoporti si presentano però molto stretti. Siamo già alle soglie di marzo, e per il prossimo mese ci sono appuntamenti nazionali e internazionali importanti, ai quali sarebbe utile presentarsi con già un nuovo e totalmente condiviso assetto…

“Ne siamo profondamente consapevoli. Tanto che dopo la “giornata di riflessione” abbiamo proposto di stringere i tempi con una vera e propria assemblea per il rilancio con una classe dirigente rinnovata, capace di presentarsi a maggio, quando cominceranno i confronti a livello di governo per la Finanziaria, con piena coesione di idee e di intenti. Ripeto: una classe dirigente rinnovata, possibilmente ringiovanita almeno come idee e metodi operativi, e che integri e arricchisca l’attuale esperienza di una dirigenza esperta, indubbiamente capace ma forse un po’ stanca, con nuova voglia di fare a fronte delle sfide che la crescita di tanti competitors anche nel Mediterraneo ci pone”.

Nuova classe dirigente significa anche puntare su nuovi nomi. C’è già qualche proposta o candidatura concreta?

“Credo che questo sarà uno dei problemi da affrontare con serenità ma anche con urgenza. Tutti i presidenti delle Autorità italiane oggi sono impegnati al massimo sulle problematiche dei propri scali e sarà dura trovare qualcuno che vorrà sommare ai propri problemi anche quelli di Assoporti. Ne parleremo tutti insieme: la giornata di riflessione dovrà servire anche a indicare soluzioni condivise, mi auguro, da tutti in pieno spirito di servizio. E servirà anche, mi auguro, a darci una nuova carica per affrontare al meglio la grande sfida dell’Italia dei porti nel quadro europeo e mediterraneo. Oggi siamo davvero all’assurdo di un grande paese che proiettato nel Mediterraneo come ideale piattaforma logistica, finisce per subire l’iniziativa sui porti di paesi meno fortunati sul piano geografico, come la Spagna. Voglio solo ricordare, per concludere, che secondo il Censis ogni posto di lavoro creato nei porti ha come immediato ritorno altri 1,8 posti di lavoro. E analogamente, che i ritorni degli investimenti portuali sono tra i più alti. Abbiamo dunque grandi potenzialità: e il far squadra, senza contrapposizioni ma utilizzando le capacità di tutti, sarà certamente la formula vincente.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
25 Febbraio 2012

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