Pino Lucchesi morto il padre della 84/94

Pino Lucchesi
LIVORNO – Se n’è andato, “giovane” di soli settant’anni, in silenzio e forse senza accorgersene. Da buon democristiano che ha sempre operato con mano felpata, dalla Morte ha avuto a sua volta un trattamento di riguardo. Pino Lucchesi, deputato Dc quando la “balena bianca” contava sul serio, figlio di deputato Dc anche lui ai suoi tempi importante (il padre Primo fu anche sottosegretario alla Marina Mercantile con Aldo Moro), è morto nelle file dell’Udc, dove era confluito.
Ma più ancora della militanza politica, per Pino contavano negli ultimi anni le esperienze in campo ambientale: dove l’amico Altero Matteoli da ministro l’aveva infine nominato presidente del comitato Ecolabel-Ecoaudit (Emas) per le certificazioni ambientali delle strutture turistiche. Con l’arrivo di Pecoraro Scanio all’Ambiente, Pino Lucchesi aveva concluso quell’esperienza, ma si era inventato il Cenis (Centro Nazionale di Iniziative Sociali) e l’associazione ambientalista Mare Amico, che presiedeva fino a poco tempo fa.
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Appassionato sulle problematiche del mare, oltre che della “sua” isola d’Elba, era stato uno dei padri della oggi “famigerata” legge 84/94 di riforma portuale, facendone anche il relatore alla Camera. Su questo tema continuava a svolgere un’azione costruttiva – aveva scritto più volte anche sul nostro giornale, di cui era diventato ciclico collaboratore – sostenendo che la struttura della “riforma” portuale è ancora valida e indicando quali dovrebbero essere gli aggiornamenti. Il tutto con la piacevole ironia toscana che l’ha sempre contraddistinto.
I funerali di Pino si sono svolti lunedì scorso alla chiesa del Rosario. Ci ha fatto piacere vedere che c’erano in tanti: amici, ex di partito, ma anche avversari politici e semplici cittadini. Una chiusura in bellezza per un parlamentare che ha sempre saputo anche dare e non solo chiedere. Rara avis.
A.F.
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