Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Brusco, il punto sul VTS

Il comandante generale delle Capitanerie ha annunciato la prossima estensione del sistema – La polemica sull’Autorità regionale dei porti locali

Marco Brusco

LIVORNO – Per salutare l’ammiraglio Marco Brusco, che il 24 febbraio prossimo lascerà l’incarico di comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, la città intera, impersonata da tutte le più alte cariche civili e militari, si è recentemente riunita allo Yacth Club su invito del presidente del Propeller Fiorenzo Milani. E ciascuno ha voluto esprimere il proprio riconoscimento e la propria stima nei confronti di colui che ha definito Livorno come la sua “vera patria marittima e maestra di professionalità”.

Brusco ha parlato del suo attaccamento alla nostra città dove ha vissuto per oltre dieci anni, dove ha lasciato il cuore e dove ha tutt’oggi tanti amici. Inevitabilmente molto spazio ha pure dedicato alla vicenda Costa Concordia, ancora di bruciante attualità: “Sono fiero dell’intervento della Capitaneria: si è addirittura anticipato quello che è il protocollo producendo un risultato encomiabile.


[hidepost]

Nella foto (Laura Bolognesi): un momento della cerimonia organizzata dal Propeller Club Livorno.

In Senato mi era stato chiesto se, data l’importanza dell’incidente, volessi avocare a Roma la competenza del tutto ma non ho avuto dubbi nel lasciare la direzione a Livorno, offrendo contemporaneamente la mia piena collaborazione, certo che la conduzione sarebbe stata la migliore, e cosi è stato”.

In apertura di serata il presidente Milani aveva già riconosciuto la grande professionalità dimostrata dalla Capitaneria di Porto nella vicenda sottolineando come il suo intervento avesse addirittura anticipato la richiesta di aiuto e come i suoi uomini avessero senza sosta soccorso i naufraghi per diversi giorni. Come ringraziamento a tutti loro ha consegnato un piatto d’argento al Direttore marittimo della Toscana ammiraglio Ilarione Dell’Anna il quale ha ricordato alcuni di quei momenti: “Quella notte le unità intervenute della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri hanno raccolto centinaia di uomini dal mare sorvolando anche la zona con ben otto velivoli appartenenti a tutte le forze dispiegate; impresa non facile in uno spazio aereo così ridotto”.

L’ammiraglio Brusco, rispondendo ai vari interventi tra i quali quello di Roberto Bernabò, direttore de Il Tirreno, invitato da Milani a condurre la conferenza, ha toccato molti punti: dalla durata troppo breve degli incarichi al vertice delle Capitanerie che non consentono di portare a termine le operazioni intraprese ai sistemi di controllo VTS ed AIS . “Sono sistemi con funzioni diverse – ha detto – con il VTS c’è un controllo immediato mentre l’AIS è più utile per un controllo a posteriori”. E sul perché ancora non vi sia il VTS a Livorno o davanti alle coste toscane ha parlato di ragioni economiche e tecniche ma anche del rifiuto di alcuni comuni verso l’installazione dei radar. “Siamo però convinti che prima dell’estate ne sarà installato uno a Livorno che controllerà la fascia costiera fino a Follonica, per la parte sud della Toscana riusciremo nel tempo a provvedere – ed ha proseguito: il nostro programma di coprire tutta l’Italia partendo dalle zone più critiche sta andando avanti, ad oggi ne abbiamo già installati 11 contro, ad esempio, paesi con coste molto più estese delle nostre, tipo gli Stati Uniti, che ne hanno solo 6”.

Sulla questione degli inchini l’ammiraglio ha chiarito che di “pazzie” come quella tristemente famosa c’era stata solamente quella del 14 agosto 2011 (dove però se non altro la manovra era stata predisposta con degli automatismi) e, in merito alla richiesta del ministro Clini di fare un apposito decreto sulle rotte ha detto che la scelta è strategica e non tecnica, perché tutto si può fare ma occorrono idee chiare se si vogliono affrontare difficoltà e costi conseguenti.

In tema di sicurezza ha rilevato l’importanza della commissione di inchiesta che accerta le cause degli incidenti e riferisce all’Europa per l’eventuale apporto di modifiche alla normativa internazionale affinché questi non si ripetano. Sempre in tema di sicurezza ha ricordato come il corpo delle Capitanerie di Porto italiane sia riconosciuto fra i migliori in materia tanto che la sua scuola di specializzazione è molto frequentata anche da stranieri.

L’ammiraglio Brusco in ultimo ha fatto un appello al senatore Marco Filippi, presente in sala, riguardo alle innovazioni che si stanno verificando sull’istituzione della Autorità regionale affinché non si permetta la paventata estromissione della Capitaneria dal comitato di gestione. Il senatore ha confermato la piena sintonia con l’ammiraglio il quale, infine, ha anche ipotizzato, nell’ipotesi che ciò si dovesse comunque realizzare, un ricorso attraverso gli uffici legislativi del ministero per bloccare il provvedimento.

A fine conferenza la presentazione dei sei nuovi soci del Club: Pierluigi Boroni, Giusi Condorelli, Francesco Greggio, Simone Milani, Achille Onorato, Michele Papandrea.

Cinzia Garofoli

[/hidepost]

Pubblicato il
11 Febbraio 2012

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora