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Da Duesseldorf l’ultimatum barche tedesche, via dall’Italia

Il presidente dell’ADAC critico: una tassa ingiusta e sbagliata

DUESSELDORF – “Italia, no grazie! Non vogliamo pagare i debiti degli italiani. Le tasse per le nostre imbarcazioni già le paghiamo nel nostro paese”.


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Dal Boot di Duesseldorf, il secondo salone nautico europeo dopo Genova, il segnale sulle scelte del governo italiano sulla tassa di stazionamento per tutte le imbarcazioni di qualsiasi bandiera che transitano o ormeggiano stanziali nei porti italiani è chiarissimo. Come del resto le dichiarazioni del direttore generale dell’ADAC nautico Steffen Huebich alla conferenza stampa organizzata da Assomarinas in collaborazione con la stessa ADAC (l’associazione tra automobilisti e diportisti tedeschi che conta oltre 17 milioni di iscritti): “La tassa sulle imbarcazioni è una scelta sbagliata per lo sviluppo del turismo in Italia, paese che vive di turismo nautico e di charter con una clientela tedesca fidelizzata nei porti italiani. Diamo per scontato l’esodo dalle coste italiane di gran parte dei nostri armatori. Questa è una procedura che non può essere tollerata ed alla quale non si può dare applicazione perché produrrebbe un danno incalcolabile a tutta l’economia italiana”.

Da parte sua il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio ha rassicurato l’utenza nautica tedesca ricordando la consapevolezza dimostrata proprio in questi giorni dal ministro per lo Sviluppo Economico Passera sulla necessità di modificare l’impostazione della tassa esentando totalmente il diportista che sia effettivamente straniero anche in considerazione della posizione già assunta dalla Commissione europea nei confronti di un analogo tentativo effettuato dalla Grecia negli anni passati nei riguardi delle bandiere estere.

“Una tale misura – ha spiegato il presidente di Assomarinas ((l’Associazione Italiana dei porti Turistici aderente a UCINA Confindustria Nautica e a Federturismo) contrasta infatti con le direttive europee della libera circolazione dei mezzi nautici nelle acque comunitarie”.

A maggior rassicurazione per l’utenza tedesca Perocchio ha annunciato di aver già dato mandato ai legali dell’Associazione per effettuare la segnalazione dell’irregolabilità della norma al Commissario europeo competente avviando così il conseguente ricorso alla Corte di Giustizia europea.

Forte interesse dei nostri interlocutori d’oltralpe ha destato l’impegno dei tanti operatori italiani presenti alla conferenza stampa che nei loro interventi hanno sottolineato l’impegno nell’affrontare la complessa crisi del settore nel portare a termine almeno le opere già cantierate pur ammettendo che molti ambiziosi progetti per nuove realizzazioni dovranno necessariamente attendere tempi migliori a meno che non venissero, in tempi brevissimi, ritirate le già numerose disdette che stanno subissando la nostra portualità turistica dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia passando per le nostre due grandi isole, Sicilia e Sardegna.

“Da parte nostra – ha concluso il direttore generale dell’ADAC – raccomandiamo ad Assomarinas di mantenere alta la pressione sul ministro Passera poiché la nostra Associazione è attualmente investita da migliaia di telefonate dei nostri associati che chiedono immediate informazioni sugli esiti della nuova tassa italiana. L’alternativa per i tanti diportisti tedeschi che frequentano o sono stanziali nei porti delle coste italiane – conclude Haebic – si chiama Croazia, Corsica, Grecia e Francia”.

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Pubblicato il
25 Gennaio 2012

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