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Si allarga la scissione di Assoporti ma Nerli sta provando a “ricucire”

Altri porti si aggiungono alla prima ondata – Un documento ufficiale invita all’unità “per non indebolire l’intero sistema portuale”- Le pressioni della politica

ROMA – Le Feste di fine anno non sono state particolarmente festose per il vertice di Assoporti. Dopo la clamorosa uscita dall’associazione di otto importanti Autorità Portuali alla vigilia di Natale (Ancona, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Napoli, Olbia, Taranto e Trieste) si parla di ulteriori defezioni, in via di perfezionamento. E naturalmente il “pronunciamento” ha visto schierarsi la politica dall’una o dall’altra parte, anche con interpretazioni più o meno fantasiose sui motivi della frattura: come quelli attribuiti a Luciano Canepa, presidente di Ancona, che avrebbe inteso così avviare un tentativo di minare alla base il contratto unico dei porti, fortemente sostenuto dal presidente di Assoporti Nerli e dai suoi. Canepa insomma come una specie di Marchionne dei porti. Proprio su Canepa, considerato uno dei “timonieri” della vicenda, si sono scatenati anche gli apparati di partito, fino a rischiare di mettere in crisi il Comune di Ancona.

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La nostra recente intervista al presidente di Trieste Marina Monassi, che con la sua Autorità Portuale è stata in testa alla scissione (qualcuno l’ha anche indicata come la possibile, futura candidata a sostituire Francesco Nerli) ha peraltro chiarito che nessuno dei porti della scissione disconosce l’importanza di Assoporti, la necessità di una sua forte azione nei confronti del governo nazionale e della stessa Unione Europea, e la volontà di essere determinanti anche sulle prossime iniziative del superministro Passera in tema di infrastrutture e logistica. La contestazione è avvenuta – dicono – sulla base di scelte operative non condivise e di un organigramma di vertice con deleghe altrettanto non condivisibili. Dopo la pausa delle ultime festività, i chiarimenti non mancheranno certo.

Intanto il consiglio direttivo di Assoporti, subito convocato la settimana scorsa, ha minimizzato la “scissione” dedicandole in un comunicato ufficiale solo i due paragrafi finali con i quali si è dato mandato al presidente Francesco Nerli di “incontrare” i presidenti usciti dall’Associazione.

Ecco il testo della nota ufficiale di Assoporti.

“Il presidente Nerli – dice il comunicato – ha illustrato il contenuto del documento delle priorità del settore marittimo-portuale inviato al ministro, unitariamente da Assoporti, Assologistica, Assiterminal, Confitarma, Federagenti e Fise-Uniport, nel quale si richiede l’intervento del governo per il potenziamento delle infrastrutture portuali, per la ripresa della competitività del sistema e per la stabilizzazione sociale. Il documento costituisce un primo passo di discussione con il nuovo governo sulle necessità della portualità italiana.

“E’ seguita un’ampia riflessione sull’attuale situazione di crisi che sembra far presagire un’ulteriore diminuzione dei traffici l’anno prossimo. Questo in uno scenario in cui il futuro della portualità è condizionato da una riorganizzazione delle rotte dovuta alle nuove alleanze tra le compagnie armatoriali.

“In questo quadro sono necessarie – continua il comunicato – per garantire la tenuta dei porti, regole comuni per evitare conflitti che potrebbero mettere in discussione il sistema di governance.

“Il direttivo considera importante un confronto con il Governo teso ad ottenere provvedimenti per la portualità, a partire dal riconoscimento dell’autonomia finanziaria.

Per quanto riguarda i temi d’interesse in discussione in Unione Europea, Nerli ha aggiornato i presenti sulle novità riguardanti le concessioni, i servizi portuali e il lavoro portuale. Inoltre, si è parlato delle Reti Transeuropee e dello studio del Parlamento Europeo sugli aiuti di Stato.

Il consiglio ha anche preso atto – dice il comunicato – della lettera inviata da un presidente per conto di otto Autorità Portuali nella quale si comunicava l’intenzione di recedere dalla Associazione. In considerazione della riflessione fatta sulla crisi del settore, secondo gli intervenuti, occorre mantenere una forte unità e promuovere un maggior ruolo di rappresentanza per l’Associazione. La divisione degli sforzi è destinata ad indebolire l’intero sistema portuale italiano.

I membri del direttivo hanno pertanto concluso, dando mandato al presidente Nerli di incontrare i presidenti delle Autorità Portuali elencati nella lettera, per aprire una riflessione, che coinvolga tutti gli associati.

“L’obiettivo – conclude il documento – è quello di ricondurre la discussione ad un’unità di intenti, per il bene del sistema nel suo complesso, come ha dichiarato Nerli al termine della riunione”.

In relazione ad alcuni articoli apparsi su testate quotidiane locali e nazionali, ed al fine di fugare ogni dubbio relativo allo statuto vigente dell’Associazione Porti Italiani, Assoporti chiarisce che l’attuale presidente senatore Francesco Nerli è stato eletto nel mese di giugno 2008, secondo le previsioni dell’articolo 8, che recita: “Gli eletti durano in carica quattro anni – scrive Nerli – e sono rieleggibili. Il presidente, eletto tra i rappresentanti legali dei soci, non può essere eletto più di due volte consecutive.”

“Quando fui eletto nel 2008 ero presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, e il mio incarico scade regolarmente a giugno del 2012,” ha dichiarato ancora Nerli. “Oggi, non essendo presidente di Autorità Portuale, non sono eleggibile. Mi dispiace leggere qua e là imprecisioni che non solo ledono la mia persona, ma anche la serietà di tutti i soci che mi hanno eletto”.

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Pubblicato il
31 Dicembre 2011

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