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Il tridente “plus di Maersk”: tempi certi, semplificazione, ambiente

Grazie ad una strategia orientata sulla clientela l’anno si è chiuso in termini molto positivi. Il valore del mercato italiano e le nuove sfide.

Nella foto: (da destra) Orazio Stella, Paolo Cornetto e Lorenzo Piatti.

GENOVA – Nel tradizionale incontro stampa di fine anno la Maersk Italia ha fatto il punto della situazione prima delle festività natalizie: “E’ tempo di fare bilanci e previsioni per il nuovo anno – ha detto l’amministratore delegato Orazio Stella – e questo oggi è molto difficile, data la potente accelerazione con cui i cicli si stanno ormai susseguendo. In soli tre anni infatti – dal 2008 ad oggi – abbiamo incontrato la peggiore crisi dello shipping che ci ha accompagnato fino al 2009; sul finire del 2009 in poi abbiamo visto la ripresa tanto da poter definire il 2010 e parte dell’anno in corso un periodo eccellente; ma ora siamo in una nuova fase di rallentamento. Per quanto riguarda Maersk però mi sento di poter essere ottimista sia per ragioni sostanziali che per valutazioni qualitative”.

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Nell’informare che Maersk Italia chiude infatti il 2011 con una crescita superiore al 10% in termini di volumi movimentati, anche grazie al contributo importante di Seago Line, la nuova società del gruppo diretta da Paolo Cornetto che si occupa dei mercati intraeuropei (dal Nord Europa fino all’area del bacino Mediterraneo), l’amministratore delegato ha spiegato che il suo ottimismo nasce anche dai risultati ottenuti con il mood Maersk “Crediamo molto nella nostra strategia, partita già nel 2008, che prescinde dai mercati economici e che consiste in tre “differenziatori”: la garanzia del rispetto dei tempi concordati con il cliente, la semplicità di interazione e l’attenzione all’ambiente”. Ed i dati di Drewry Report, riferiti al 3° trimestre 2011, premiano Maersk, definendo l’attendibilità della compagnia superiore del 20% a quella della media dei suoi competitors.

Nello spiegare che essere puntuali significa garantire un importante valore economico al cliente, Orazio Stella ha detto che la compagnia intende sempre più valorizzare questa differenza così come intende rendere sempre più semplice e veloce la gestione delle relazioni, dal booking alla consegna del carico, grazie all’utilizzo del web. In questo senso il modello preso come riferimento da Maersk è quello del trasporto aereo dove oggi si può concludere una prenotazione via internet in pochi minuti.

Sull’ambiente infine il parere dell’amministratore delegato è che le megaships siano in grado di unire la grande capacità di carico al minor inquinamento e relativamente al timore a volte manifestato dagli operatori che con tali navi si immetta troppa capacità sul mercato Stella sostiene invece che tale maggiore capacità di scambio deve intendersi come una sfida ed attende con fiducia le reazioni del mercato.

Per la Maersk l’Italia è un mercato importante, che è cresciuto nel 2011 e che ha buone possibilità di crescita anche per il 2012; l’obiettivo che si pone la compagnia è perciò quello di ripetere i risultati attuali.

Nella “coda” dell’incontro stampa dedicata alle domande altri argomenti sono stati toccati, tra questi la piattaforma di Vado (ritenuta da Stella un mezzo importante per la crescita della qualità complessiva delle piattaforme terminalistiche in Liguria ed in Italia in generale), i possibili nuovi scenari dati dall’alleanza MSC-CMA CGM, un’alleanza che ha sorpreso Maersk ed il cui fine, secondo l’amministratore delegato, potrebbe essere il fornire un’alternativa al “Daily Maersk”, il servizio che prevede partenze giornaliere tra l’Asia ed il Nord Europa; a questo proposito Stella ha ricordato che la complessità, a livello organizzativo, del servizio prestato da Maersk ha richiesto più di un anno di studi per essere messo a punto ed ha concluso comunque con la considerazione che la concorrenza è sempre benvenuta poiché fornisce un valore aggiunto in termini di stimoli per il continuo miglioramento a favore del cliente.

La sfida per Maersk è quella di rendere sempre più trasparente ed evidente al cliente la qualità ed il valore economico dei suoi tre differenziatori per trovare con lui un punto d’accordo uscendo quindi da una logica puramente transazionale e giungere ad una compiuta partnership.

E all’interrogativo “perché la fuoriuscita da Assagenti” il dirigente delle risorse umane Lorenzo Piatti ha così articolato la sua risposta: “Le compagnie rappresentate dalla maggioranza delle agenzie genovesi sono molto più piccole delle nostra e gioco forza Assagenti è strutturata per dar servizio prevalentemente a queste agenzie. Non pretendiamo di avere un’associazione che rappresenti i “grandi”, essendo numericamente pochi, ma è altrettanto vero che la nostra esigenza di rappresentatività nell’ambito dell’associazione non riesce a trovare spazio data la natura statutaria dell’associazione stessa, più comprensibilmente orientata a dare spazio alle tante strutture di dimensioni diverse dalle nostre. La difficile conciliazione di queste due esigenze ha portato noi a non ritenerci sufficientemente rappresentati, senza nulla togliere ai meriti ed all’azione di Assagenti. E’ naturale che il dialogo fra due strutture che hanno scopi, statuti ed esigenze differenti sia difficile ed è evidente anche che nella composizione degli organismi associativi il frazionamento delle posizioni non ci dava soddisfazione”. Il dirigente Piatti ha poi concluso che la Maersk è dispiaciuta di non riuscire a trovare uno spazio adeguato all’interno dell’associazione ma ha dovuto prenderne atto.

Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
17 Dicembre 2011

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