Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Assoporti, crisi confermata otto Autorità danno la disdetta

Hanno lasciato l’Associazione dei porti tre scali adriatici e cinque tirrenici – Contestata la gestione dell’attuale vertice – Incontri anche con esponenti del governo Monti?

ROMA – Da mesi se ne parlava, e a un certo punto sembrava che la cosa si fosse bloccata in relazione alla crisi di governo, per non prendere decisioni in un momento di incertezza di potere. Ma adesso – dopo quella che secondo indiscrezioni è stata una serie di consultazioni con importanti membri del nuovo governo – il dado è stato tratto: otto Autorità Portuali sono formalmente uscite da Assoporti, contestandone la gestione e i vertici. Sono, in ordine alfabetico, le Autorità di Ancona, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Napoli, Olbia, Taranto e Trieste.

[hidepost]

In una lettera elaborata da un ristretto comitato degli otto e firmata da tutti i presidenti scissionisti, si rileva come da tempo la gestione di Assoporti abbia creato diversità di opinioni anche sulle strategie. Non si contesta tanto l’importanza in se dell’Associazione, che anzi dovrebbe essere valorizzata e rilanciata, quanto una condotta verticistica che avrebbe tenuto di poco conto le istanze generali. Alcune delle critiche erano emerse già da mesi, e puntualmente raccolte da questo giornale: ultime delle quali il sorprendente contratto con l’Ansa per la divulgazione di comunicati che – come è stato specificato più volte da alcuni dei presidenti che oggi hanno tagliato i ponti con l’associazione – dovrebbe far parte dei compiti istituzionali dell’agenzia.

Difficile in tempi stretti – l’annuncio del “pronunciamento” è di ieri – valutare appieno quali potranno essere gli sviluppi prossimi venturi. E’ evidente tuttavia che la scelta dei tempi non è stata affidata al caso o agli umori, bensì è stata attentamente calibrata anche in base agli sviluppi dei programmi del governo tecnico del premier Monti; quasi certamente con le già accennate consultazioni (formali e specialmente informali) tra i presidenti della scissione e autorevoli esponenti del governo stesso.

[/hidepost]

Pubblicato il
17 Dicembre 2011

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora