Crociere nell’area transfrontaliera un vertice (e tanti problemi locali)
Un seminario a Livorno con la Corsica e la Sardegna sulle strutture portuali – La guerra in corso tra Compagnia portuali e “Porto 2000” per l’ex magazzino Dole all’alto fondale
LIVORNO – Le crociere, ovvero la (sperata) manna dal Cielo per i porti più appetibili. Se n’è parlato lunedì scorso in Provincia a Livorno, nell’ambito del progetto transfrontaliero europeo “Pimex” che riguarda Italia e Francia, con particolare riferimento alla Corsica e alla Sardegna. E a fare il punto nel vertice di Palazzo Granducale sono intervenute le Autorità Portuali di Olbia, Savona, Livorno e Club Croisére di Corsica, la “Porto 2000” labronica, la Camera di Commercio, gli assessorati al turismo e ai trasporti, tecnici e funzionari.
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Il seminario si è sviluppato per l’intero pomeriggio anche sugli aspetti relativi alla coesistenza tra traffici delle crociere e commerciali, puntando anche – ed è uno dei nodi su quasi tutti i porti – sugli interventi infrastrutturali necessari per dare risposte alle richieste delle grandi compagnie di navigazione. Altri temi: l’accoglienza dei croceristi nelle città di sbarco, le strutture per le crociere “di testa”, i finanziamenti.
Tutti temi di valenza generale, che possono essere allargati – mutatis mutantis – un po’ a tutti i porti del Mediterraneo dove ancora la strutturazione per le crociere è in fase di sistemazione, spesso seguendo e non precedendo le richieste degli armatori.
Le crociere, dunque come la Manna dal Cielo, specie in momenti di prevista, forte recessione dei traffici commerciali. Ma non sembra oro tutto quel che luce, e anche dal dibattito a Livorno è emerso che nel prossimo futuro la lotta tra i porti potrebbe farsi dura. Intanto c’è un vuoto di ordinazioni di nuove navi da crociera per i prossimi due anni, il che lascia presumere che sia previsto un periodo di “riflessione” dopo la forte crescita di questi anni. Poi in ogni porto esistono conflitti più o meno forti tra aree destinate ai traffici commerciali – magari anche solo sperati, ma con destinazione specifica – ed aree rivendicate dalle crociere.
Se n’è parlato lunedì per alcuni casi specifici, come quello della banchina ad alto fondale di Livorno. La “Porto 2000”, ovvero la società che l’ha rivendicata dall’Autorità Portuale per realizzarvi una struttura ricettiva per le crociere “di testa”, sta insistendo per ottenere l’ex magazzino Taf/Dole da utilizzare allo scopo. La Cilp, che ne ha la concessione fino alla fine di questo mese di dicembre, sarebbe disposta a non far resistenza e a rinunciare ad utilizzare il magazzino per i forestali “delicati” solo in cambio di impegni formali e firmati dalla Port Authority per un nuovo magazzino nella zona K-M del porto, da costruirsi a spese dell’Authority e nel giro di un anno al massimo. La discussione è in corso e in Provincia è emerso anche il dettaglio non secondario che se la concessione dell’ex Taf scade il 31 dicembre prossimo, quella della relativa banchina ad alto fondale scadrà solo nel 2024: quindi il coltello dalla parte del manico per gli accosti nell’ambitissima (dalle crociere) banchina ad alto fondale rimane alla Cilp, salvo l’Authority non voglia “incattivire” la vicenda ricorrendo al più volte minacciato controllo delle clausole della concessione stessa, contando le percentuali reali di utilizzo delle banchine. E sarebbe guerra aperta.
A.F.
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