Porti ed economia del mare: arrivano i numeri del Censis
Ieri ad Assoporti la relazione del ministro Matteoli – Martedì prossimo al Cnel il rapporto della Federazione presieduta da Paolo d’Amico – Regole comuni nella Ue?
ROMA – La portualità, non solo italiana ma anche europea: e l’economia del mare, con tutti i dati più aggiornati. Sono i due appuntamenti che, nel caos della politica nazionale, riguardano lo shipping e più in generale l’economia legata alla logistica: l’uno con l’assemblea di ieri di Assoporti, l’altro con il seminario di martedì prossimo 25 nella sede del Cnel sul IV rapporto dell’economia del mare realizzato dalla Federazione del mare e dal Censis con l’intervento di Paolo d’Amico che commenterà i dati.
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Anche Assoporti ha avuto una sessione pubblica con “scenari attuali e prospettive future” per la portualità presentati dal professor Sergio Bologna che ha preceduto la relazione di Francesco Nerli. In apertura il segretario generale dell’Espo Patrick Verhoeven ha riferito sulle problematiche della portualità europea in generale, presentando anche il progetto – per il momento in itinere – di una regolamentazione comune tra tutti i porti dell’Unione; regolamentazione che peraltro – è stato ribadito a più riprese – risulta di difficile e complessa articolazione proprio per la storica diversità di norme che distingue i porti del range del Nord Europa da quelli del Mediterraneo. Normative comuni e condivise appaiono auspicabili – è stato detto anche in platea – sul piano di una Unione Europea che davvero metta tutta la complessa catena logistica in grado di avere gli stessi principi: ma che appaiono anche estremamente complesse da realizzare per i punti di partenza abissalmente distanti.
L’assemblea di Assoporti – sulla quale torneremo nei dettagli nel prossimo numero – ha avuto momenti di forte tensione anche per la diversità delle posizioni politiche emerse dagli interventi del sottosegretario alle finanze Luigi Casero e del vice segretario del Pd Enrico Letta. Ha chiuso secondo programma il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli sui temi della crisi internazionale ma anche del decreto sullo sviluppo e il rilancio dell’economia, con gli stanziamenti più urgenti (poco più di 100 milioni al momento) previsti dal suo dicastero per i porti, che Matteoli spera di poter concretamente erogare malgrado gli iniziali “niet” del ministero dell’Economia.
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