L’assalto alla “Montecristo”
LIVORNO – Questa volta i pirati somali hanno fatto un colpo grosso, non tanto per il carico – rottami di ferro da Londra al Vietnam – quanto per la nave, la nuovissima maxi-bulk da 56 mila dwt “Montecristo” del gruppo livornese D’Alesio. Dell’attacco si sa poco, malgrado i giornali abbiano provato a inventarsi molti dettagli. “L’ultimo messaggio avuto dal comandante – ci ha detto Nello D’Alesio affranto – è che si trovavano sotto attacco alle 6,45 di lunedì, ora italiana. Poi più niente”. Il comandante, il veneziano Diego Scussat, avrebbe attivato le procedure di sicurezza, tentando di aumentare la velocità e “sparare” con gli idranti. Ma evidentemente i cinque pirati che hanno attaccato la nave hanno agito di sorpresa, complice la notte.

I vertici del gruppo D'Alesio alla consegna della Montecristo.
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Dai controlli strumentali risulta che la “Montecristo” è rimasta ferma sul posto per alcune ore – forse 3 o 4 – e poi ha rimesso in moto uscendo di rotta e dirigendosi verso la Somalia. Al momento in cui andiamo in macchina la nave viene seguita dai satelliti mentre il comando interforze Nato per il contrasto alla pirateria somala, diretto dall’ammiraglio Gualtiero Matteli, ha inviato una unità militare all’inseguimento.
A bordo della “Montecristo” ci sono altri due marittimi italiani insieme al comandante Scussat. Sono entrambi livornesi: il terzo ufficiale Stefano Mariotti e l’allievo ufficiale Luca Giglioli. Risulterebbe a bordo anche un team di sicurezza, formato da 4 “contractors” italiani, che è servito a poco, se c’era.
La “Montecristo” è stata consegnata ai D’Alesio dai cantieri Hyundai solo nello scorso giugno con una cerimonia (vedi foto) cui ha partecipato Antonio D’Alesio con la figlia Liliana che ha fatto da madrina della nave.
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