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Portuali, contiamo anche noi

Un duro richiamo alle scelte sulle concessioni e sull’utilizzo delle banchine – Si vuole ridimensionare il ruolo della Cilp?

La banchina Alto Fondale oggetto della contesa.

LIVORNO – I lavoratori della Compagnia Portuali si sono riuniti in un’assemblea sindacale per discutere le problematiche che affliggono l’azienda, alle prese con il calo dei traffici ma anche di attacchi concentrati da più parti all’interno dello stesso scalo. Un documento delle RSA firmato da Alex Lupi, Sirio Pensabene e Jari Petroni, raccoglie la sintesi e le riflessioni che sono state condivise dai lavoratori presenti all’assemblea.

“Il porto sta vivendo nel suo complesso – dice la nota – un pericoloso allentamento del sistema delle tutele e delle regole, che provocano il proliferarsi di situazioni dal nostro punto di vista inaccettabili, quali: concorrenza sleale, casi di autoproduzione illegittima, dumping tariffario e presenza di operatori non autorizzati, che inducono ad un lento ma progressivo impoverimento della realtà portuale e di conseguenza della città stessa.

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“Di fronte a questa evidenza chiediamo alle istituzioni, alla politica e alle parti sociali di darci risposte chiare su quali devono essere le strategie da mettere in campo per risollevare le sorti del porto e di un territorio intero che come tutti sappiamo ha molte potenzialità da esprimere. Con un quadro di riferimento del genere, diventa importante il risultato che riusciremo ad ottenere dalla discussione sul PRP: a tal proposito molti segnali fanno temere che la partita si giochi solo sulla capacità del porto di cedere, in favore delle crociere spazi attualmente destinati a traffici commerciali, che producono alto valore aggiunto in reddito e in numero di addetti.

“Ad oggi l’Alto Fondale è stato protagonista di una crescita esponenziale del traffico dei prodotti forestali – continua la nota sindacale – impegnando la Cilp sul fronte degli investimenti in maniera consistente. La diatriba che si sta aprendo, attraverso annunci che anticipano parte della discussione che deve ancora avvenire sulla concessione Alto Fondale, ci vede direttamente coinvolti e ci lascia pensare che tra pochi soggetti la discussione sia già ad uno stadio avanzato e che si siano prese decisioni senza considerare il parere e le proposte di chi su quelle banchine già lavora.

“In merito alla questione legata al traffico delle auto Toyota inoltre – scrive il portavoce dell’assemblea – non possiamo accettare che si continui ad agire sul piano del dumping tariffario. La soluzione ai problemi della crisi non passa dal trasferimento dei traffici da una banchina all’altra. Condividiamo le parole del presidente Gallanti sulla necessità di abbattere il livello di conflittualità del porto, e condividiamo l’auspicio del presidente della Regione Enrico Rossi di lavorare su una proposta condivisa di sviluppo del porto. Partendo da questo presupposto ci chiediamo se c’è un disegno che vede il futuro del porto in relazione ad un ridimensionamento del ruolo della Compagnia Portuali: se così fosse non se ne capiscono le ragioni in quanto il gruppo Cpl, interessato come tutti dalla crisi, è l’unico soggetto che ha messo in campo azioni anticicliche con il chiaro intento di rafforzare la rete dei servizi del porto a favore di una sua crescita ed un suo sviluppo.

“Noi siamo disposti a batterci e a confrontarci – conclude la nota firmata da Lupi, Pensabene e Petroni – in difesa di un modello che fino ad oggi ha dimostrato di saper dare risposte all’altezza dei bisogni del settore, attraverso competenze e professionalità, consapevoli che si sta giocando una partita importante che riguarda la sorte di oltre 500 famiglie. Pertanto i lavoratori della compagnia portuali si aspettano di avere risposte serie e autorevoli sui problemi strutturali e infrastrutturali del porto, sapendo che hanno già sopportato troppo l’incapacità di fare scelte determinanti”.

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Pubblicato il
1 Ottobre 2011

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