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Fuoribordo crescono i furti un sito ad hoc

GENOVA – Crescono i casi di furto di motori fuoribordo ad opera di bande criminali organizzate, responsabili poi di collocarli e venderli sui mercati esteri. Secondo le stime di UCINA – Confindustria Nautica, negli ultimi 4 mesi sono stati più di 400 gli esemplari rubati, per un valore totale di oltre 3 milioni di euro.

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Un fenomeno, dunque, sempre più diffuso per numero di episodi verificatisi e per intensità, che impegna l’Associazione della nautica nella definizione di strumenti adatti a far fronte al problema.

Dopo aver denunciato questo preoccupante fenomeno durante la Convention Satec che si è svolta a Viareggio nel maggio scorso,  UCINA si è fatta portavoce delle preoccupazioni dei produttori nei confronti del Governo italiano e delle Associazioni di categoria internazionali (EBI, European Boating Industry, e ICOMIA, International Council of Marine Industry Associations) affinché venga istituita al più presto una normativa comune a tutti gli stati di destinazione dei motori.

Confindustria Nautica è al lavoro per attivare una polizza assicurativa studiata ad hoc per tutelare gli imprenditori del settore e sta sviluppando, all’interno del sito www.ucina.net“, una sezione dedicata alla denuncia dei furti che rappresenterà uno strumento efficace e immediato a sostegno di produttori, dealer e consumatori, ma anche di mappatura del fenomeno.

Con i dati acquisiti Confindustria Nautica chiede un tavolo di confronto con la Guardia di Finanza, l’Interpol e le forze di polizia con l’obiettivo di trovare urgenti soluzioni al problema.

“L’Associazione sta portando avanti con impegno la battaglia, al fianco delle imprese del settore, a questo sistema criminoso, responsabile di creare danni economici alle aziende in un momento economicamente già molto difficile. Per questo servono subito strumenti efficaci a tutela delle aziende” ha dichiarato Anton Francesco Albertoni, presidente di UCINA – Confindustria Nautica.

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Pubblicato il
22 Giugno 2011

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